Rai, il cda si spacca sulla puntata di Report sui legami tra Lega e Russia

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 10-09-2019 Roma Politica Senato.Voto di fiducia al governo Conte bis Nella foto Matteo Salvini Photo Fabio Cimaglia / LaPresse10-09-2019 Roma (Italy) Politic Senate. Vote of confidence to the government Conte bis In the pic Matteo Salvini

ROMA – Il cda della Rai si spacca sulla puntata di Report dedicata ai rapporti tra Russia e dirigenza del Carroccio. La puntata in questione di Report, trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci è finita sul tavolo di discussione del cda Rai, riunitosi oggi a Roma, ed è stata messa in onda due giorni fa. Al centro della trasmissione l’inchiesta in corso che vuole fare luce su un presunto finanziamento russo alla Lega di Matteo Salvini. I consiglieri di maggioranza del cda di viale Mazzini hanno accusato il programma d’inchiesta di violare le norme sulla par condicio, in riferimento al voto in Umbria di domenica prossima.

Scontro nel cda Rai

I due consiglieri Igor De Biasio, in quota Lega, e Gianpaolo Rossi, in quota Fratelli d’Italia, hanno accusato il programma di violare le norme sulla par condicio, in riferimento alle elezioni regionali che si terranno in Umbria domenica. Il cosigliere del cda del Carroccio ha anche criticato nel merito il contenuto della trasmissione. Lo scontro si è cosumato contro i rappresentanti dell’attuale esecutivo nel consiglio di amministrazione della rete. La consigliera Rita Borioni, in quota Pd, e Riccardo Laganà (rappresentante dei dipendenti), hanno invovato l’articolo 21 della Costituzione, rivendicando il diritto d’inchiesta.

La puntata di Report

Nella puntata di lunedì sera in onda su Rai 3, il tema principale è stata il caso dei fondi russi ricevuti dalla Lega, che ha preso il nome di Moscopoli, con una lunga inchiesta sul Carroccio e sull’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini riguardante i rapporti con la Russia. Si è parlato della presunta trattativa all’hotel Metropol di Mosca tra Gianluca Savoini, Andrej Kharchenko e Ilja Andreevich Jakunin entrambi legati al filosofo sovranista Aleksandr Dugin e a Vladimir Pligin, avvocato vicino al presidente russo Putin.

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