ROMA (LaPresse) – Era il 1982 quando gli Abba si scioglievano, eppure ancora oggi la loro musica è ovunque. Il nuovo episodio della serie “Rock Legends”, in onda lunedì 23 luglio alle 23.05 su Rai5, racconta vita e carriera di questi grandi interpreti della musica rock e pop. L’episodio ricorda la band con interviste, aneddoti e video musicali. Piacciano o non piacciano, le canzoni degli Abba hanno un’immediatezza e una limpidità. Ciò le rende il non plus ultra della pervasività pop. E fanno degli autori, legittimamente, la band non anglosassone più celebre della storia anche negli Usa e nel Regno Unito.
La storia di questi quattro musicisti svedesi, Agnetha Fältskog, Björn Ulvaeus, Benny Andersson, Anni-Frid Lyngstad (A.B.B.A.), è atipica rispetto a quella delle popstar anglosassoni
Mentre quelle calcavano i palchi di mezzo mondo e si davano il turno a Top of the Pops, gli ABBA si facevano le ossa. Cercando di conquistare una finestra all’Eurovision Song Contest, accanto a Gigliola Cinquetti e Nicola di Bari. Ci riuscirono nel 1974 con “Waterloo”, che sbaragliò la debole concorrenza e dalla Scandinavia li portò alla ribalta mondiale. Tratta dal loro secondo, omonimo album, la canzone è il primo esempio di quella speciale maestria fatta di equilibrio e colori sgargianti, di pomposità ed essenzialità, che sarebbe stato il principale tratto distintivo del loro stile. Nata come energico pop-rock condito di chitarroni e venature rock’n’roll, fu spogliata in fase di lavorazione, ristudiata e rivestita di scintillanti panni disco da Benny Andersson e Björn Ulvaeus, principali autori dei brani della band nell’arco di tutta la carriera e fondamentali factotum di tutti i dischi.