Ramy avrà la cittadinanza italiana, Salvini ha cambiato idea. L’incontro in Viminale

I pentastellati si prendono il merito del cambio di rotta, ma nessun via libera allo ius soli

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Ramy, il ragazzino che ha salvato se stesso e i suoi compagni di scuola dalle fiamme dell’autobus sequestrato e incendiato qualche giorno fa dall’autista senegalese Ousseynou Sy, avrà la cittadinanza italiana. Il pressing di Luigi Di Maio ha portato il vicepremier leghista Matteo Salvini a cambiare idea e a ad evitare l’ennesimo strappo all’interno del governo gialloverde.


Superate le polemiche


Nei giorni scorsi sembrava che Salvini fosse irremovibile, guai a parlargli di cittadinanza e ‘ius soli’. Il botta e risposta tra i due, con l’esternazione infelice del ministro “Se Ramy vuole la cittadinanza si faccia eleggere” e la risposta del giovanissimo: “Voglio diventare italiano, sono nato qua”, aveva il sapore della farsa. La retromarcia è stata necessaria.


Litigiosità gialloverde

Che Lega e M5S non siano d’accordo su niente è un dato di fatto, che discutano su tutto, perfino su ciò che è buonsenso è incomprensibile. Nell’interesse di entrambi, per la tenuta del governo ogni volta, dopo giorni di polemiche e ‘graffi’, per dirla alla Di Maio, il compromesso si raggiunge. Stavolta l’ha spuntata il pentastellato.


Missione compiuta

Il vicepremier Di Maio si prende il merito del dietrofront di Salvini, chissà che questo non gli valga qualche consenso in più. “Nei giorni scorsi avevo inviato una lettera proprio ai ministeri competenti per chiedere loro di conferire la cittadinanza per meriti speciali al piccolo Ramy – spiega – Sono felice di aver convinto anche Salvini sulla cittadinanza a questo bambino, ho abbastanza strumenti di persuasione. L’ho già detto: questo è un Paese che vale molto più della semplice indignazione”.


La stoccata di Bonafede

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è laconico: “Prendiamo atto che finalmente anche Salvini si è convinto. Questa – sostiene – è l’ennesima dimostrazione di come questo governo possa viaggiare compatto per i cittadini”. L’accordo sulla cittadinanza a Ramy serve alle forze di governo per lanciare un messaggio di unità all’esterno, ma la realtà è ben altra.


Ruoli invertiti

Per la prima volta la linea del M5S ha la meglio su quella leghista. Ma non bisogna tirare la corda, nessuno abbia l’ardire di parlare di ius soli come ha fatto la mamma di Ramy. “Sono felice, per lui, per questi ragazzi. Ma adesso date la cittadinanza a tutti quelli che sono nati in Italia. Non ai genitori, solo ai bambini, loro sono italiani”.


Cittadinanza per meriti speciali, no ius soli

“E’ giusto dare la cittadinanza per meriti speciali a chi abbia ben meritato. Nel caso dei bambini protagonisti della vicenda del pullman i presupposti ci sono tutti – avvisa Maurizio Gasparri di Fi – Vigileremo con attenzione. Attenti a smantellare tutte le strumentalizzazioni in corso. La cittadinanza per meriti straordinari puo’ e deve essere concessa, l’estensione a tutti, introducendo lo Ius soli, è una strada impercorribile. Mai, ribadisco mai, Ius soli in Italia”.

Tra poco al Viminale si terrà l’incontro proprio tra Ramy, Adam, Aurora, Fabio e Nicolò, i ragazzi che hanno contribuito a sventare l’attentato, e il vicepremier Salvini.

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