Recovery plan, Gentiloni: “Sono ottimista, la forte ripresa è possibile”

L'intervento del commissario europeo agli Affari economici

Paolo Gentiloni (Kenzo Tribouillard/Pool Photo via AP)

ROMA – “Siamo ancora in piena terza ondata della pandemia e le conseguenze per l’attività economica restano forti. Ma i vaccini ci permettono di vedere la luce in fondo al tunnel. Viene di qui questa impressione di contrasto tra la situazione molto difficile che stiamo vivendo e previsioni economiche di segno completamente diverso. Noi alla Commissione siamo d’accordo con l’Ocse e la Bce nel dire che la zona euro — inclusa l’Italia — nel 2021 e nel 2022 possa avere livelli di crescita con pochi precedenti negli ultimi decenni”. Lo afferma Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari economici, intervistato dal ‘Corriere della Sera’.

“L’emergenza andrà avanti per mesi, ma gradualmente prenderà corpo una ripresa che potrebbe diventare impetuosa – spiega -. Nel complesso, la prospettiva ha potenzialità straordinarie. Non solo per far crescere il Pil ma per avere un’economia più sostenibile. Ma dipenderà dalla campagna vaccinale, dai piani di Recovery, dalle scelte dei governi. Niente è già garantito”. E proprio riguardo al lavorio ripreso sul Recovery Plan dal governo Draghi evidenzia due temi: “La gestione del piano, su cui ci sono stati progressi affidando il coordinamento al ministero dell’Economia, mentre forse ora bisogna fare dei passi avanti per evitare strozzature, ritardi e assicurare il rispetto degli obiettivi e delle tappe che in parte il governo ha già indicato”.

“Il prefinanziamento del 13% del pacchetto italiano può arrivare prima della pausa estiva – ricorda Gentiloni -, ma Next Gen Eu non è un fondo come gli altri: se i governi non rispettano tempi e obiettivi da loro stessi indicati, le rate semestrali potrebbero non essere versate. Dunque i dettagli della governance e degli obiettivi sono molti importanti e sull’Italia sono ottimista, perché il lavoro che si sta facendo nei ministeri coinvolti è di qualità notevole. Purtroppo, abbiamo ormai solo quattro-sei settimane per chiudere”.

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