Reggio Emilia, maltrattamenti in famiglia: arrestato dai carabinieri

Il giorno prima del processo l'uomo aveva dato in escandescenze

ROMA – Tra il 2007 e l’agosto del 2015 ha dovuto subire dal marito una serie di comportamenti di prevaricazione fisica venendo picchiata anche in presenza dei figli e minacciata con un coltello nonché privata del danaro che guadagnava, specie dopo che il marito aveva perso il lavoro. Per queste gravi condotte maltrattanti, in conseguenza delle quali era anche finita in ospedale per le lesioni riportate, una 59enne abitante a Rolo (provincia di Reggio Emilia) si era rivolta ai carabinieri di Fabbrico denunciando il marito e separandosi dallo stesso.

Quindi l’iter processuale con l’uomo che il 3 marzo 2019, il giorno prima del processo, aveva dato in escandescenze: tra urla e minacce, aveva minacciato di darsi fuoco, tenendo col fiato sospeso carabinieri, operatori sanitari e alcuni residenti del palazzo per quasi tre ore. Poi si era arreso venendo sottoposto al provvedimento del trattamento sanitario obbligatorio. Il 9 luglio dell’anno scorso l’uomo, un 66enne residente a Rolo, è stato condannato dal Tribunale di Reggio Emilia a 2 anni e 2 mesi di reclusione per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

(LaPresse)

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