Revenge porn, Di Maio: “La castrazione chimica non c’entra con questa legge”

Per il vicepremier basta rinvii sul decreto rimborsi per i truffati

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

MILANO – “La castrazione chimica non c’entra nulla con questa legge. Si tratta di una misura volontaria. Così si prendono in giro le donne e non si risolve il problema. Sul revenge porn va bene approvare una legge più organica, ma per me martedì quell’emendamento, che ha già i numeri in Parlamento, va votato. E’ una norma sacrosanta”. Così il vicepremier Luigi Di Maio in una intervista a Repubblica in merito alla legge ‘Codice rosso’ che ieri si è incagliata alla Camera su revenge porn e castrazione chimica.

Per il vicepremier basta rinvii sul decreto rimborsi per i truffati

“C’è una questione di compattezza all’interno del governo. Il Movimento 5 stelle chiede di firmare i decreti nei prossimi giorni. Bisogna capire se la Lega è con noi. Non si tratta di convincere Tria ma di esprimere chiaramente la posizione di chi ha i voti in Parlamento”. Così il vicepremier Luigi Di Maio in una intervista a Repubblica torna su decreto per i truffati dalle banche che disporrà rimborsi ai risparmiatori.

“Non si tratta di convincere Tria, ma di esprimere chiaramente la posizione di chi ha i voti in Parlamento. Chiediamo la firma da settimane. Nelle prossime ore la situazione va sbloccata”, aggiunge. Sui dubbi manifestati dal Quirinale in merito alla commissione di inchiesta sulle banche, Di Maio sottolinea che “deve essere avviata il prima possibile per mettere la giustizia sociale al centro delle dinamiche bancarie. Gli italiani hanno il diritto di conoscere la verità sulle crisi che hanno bruciato cosi’ tanti risparmi”.

(LaPresse)


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