Roma, agenti intervengono per molestia in treno: aggrediti

Foto LaPresse/Moro Francesco

ROMA – Una donna è stata aggredita sabato 30 luglio e molestata a bordo di un treno regionale della linea Roma-Napoli, diretto verso la Capitale. I responsabili sono tre cittadini di nazionalità straniera, saliti insieme a lei alla stazione di Monte San Biagio. “La situazione a livello di sicurezza sia gravemente esposta a rischio. In soccorso della signora sono intervenuti alcuni colleghi che si trovavano a bordo del vagone e che erano liberi dal servizio. Una volta qualificatisi, i tre uomini hanno provato a sfuggire ai controlli, reagendo in modo violento, scagliandosi contro i poliziotti. Ne è nata quindi una colluttazione. Uno degli agenti è stato colpito alla testa e per lui è stato necessario l’intervento di un’ambulanza e il ricovero all’ospedale Goretti di Latina. Due aggressori, di cui uno rimasto ferito, sono stati fermati dalle Forze dell’Ordine alla stazione di Priverno”. Lo dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP. “Il nostro lavoro non termina con la fine del turno. Noi abbiamo una divisa cucita addosso, che non ci permette di voltare lo sguardo dall’altra parte. Nonostante le difficoltà e una narrativa Istituzionale che non sembra darci una mano, gli agenti anche a costo della vita, come nel recente passato per altri colleghi, intervengono sempre in favore di chi ha necessità e anche al di fuori del proprio turno”, continua Paoloni.

“Chiediamo con sempre più fermezza norme adeguate per la tutela degli agenti del Comparto Sicurezza. Norme utili a fermare coloro che impunemente usano violenza, oltraggio o resistenza nei confronti di un pubblico ufficiale. Le norme attuali, non tutelano a sufficienza gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine, perché chi delinque sa che non dovrà assumersi la responsabilità per aver commesso questi reati. Le sanzioni sono blande e non disincentivano i delinquenti. Nessuno passa mai nemmeno una notte in carcere per avere usato violenza o resistenza nei confronti di un pubblico ufficiale. Questo è il motivo principale per cui viene meno l’autorevolezza da parte di chi veste una divisa. Di fatto lo Stato non tutela se stesso. Tutto ciò è irragionevole. Ai colleghi intervenuti va la nostra piena solidarietà e un augurio di pronta guarigione”, conclude Paloni.

LaPresse

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