Roma, ex atleta Imen Chatbouri uccisa a Ponte Sisto: fermato un giovane

ROMA – Svolta per l’omicidio di Ponte Sisto, dove il 2 maggio scorso era stata trovata senza vita Imen Chatbouri. La polizia di Roma ha fermato un 29enne di origine romena, ritenuto responsabile dell’uccisione della 37enne ex atleta e personal trainer tunisina. Secondo quanto trapela da fonti investigative, a inchiodare l’uomo, che ha precedenti per reati contro il patrimonio, sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza e le testimonianze di chi li ha visti insieme la sera dell’omicidio. Imen era uscita con il fermato, che conosceva da tempo.

I due avrebbero passato la serata insieme in un locale nel cuore della Capitale, proprio alle spalle di Largo Torre Argentina. Al termine della serata, la donna si sarebbe allontanata da sola per poi fermarsi sul Lungotevere di Vallati. Proprio qui, secondo quanto si vede dalla immagini a circuito chiuso visionate dalla polizia, Imen sarebbe stata afferrata per le caviglie e gettata nel vuoto. La donna è stata poi trovata senza vita sul Lungotevere all’altezza di Ponte Sisto il 3 maggio, dopo essere precipitata dal muraglione alto quasi 20 metri. A trovare il cadavere, con accanto la borsa della palestra, una donna che aveva avvertito la polizia, al lavoro da oltre una settimana sul caso.

Forse uccisa per gelosia

Al momento non si conosce per certo il movente, ma probabilmente il delitto sarebbe avvenuto al termine di un litigio, forse anche per motivi sentimentali. Il fermato non ha parlato, in attesa dell’interrogatorio di convalida. All’inizio qualcuno aveva ipotizzato il suicidio, ma oltre alle telecamere sono stati fondamentali per svoltare sull’omicidio volontario le testimonianze dei passanti, che hanno riconosciuto Imen, ex agonista di giavellotto, nel centro storico di Roma proprio in compagnia del 29enne rumeno, portato in questura nella Capitale.
(LaPresse)

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