Roma, serie di rapine ai danni di giovani vittime: 8 ordinanze custodia cautelare

Nella giornata di ieri personale della Squadra Investigativa del commissariato Viminale, diretto da Mauro Baroni, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Roma, nei confronti di un 21enne, un 20enne e due 19enni in quanto ritenuti responsabili in concorso tra loro e con altri quattro soggetti minori

Foto Alfredo Falcone - LaPresse

ROMA – Nella giornata di ieri personale della Squadra Investigativa del commissariato Viminale, diretto da Mauro Baroni, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Roma su richiesta del Pool reati contro il patrimonio, nei confronti di un 21enne, un 20enne e due 19enni in quanto ritenuti responsabili in concorso tra loro e con altri quattro soggetti minori, nei cui confronti su ordinanza presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, è stata applicata la misura cautelare della permanenza in casa, della commissione di tre rapine tra il 23 e il 30 gennaio.

L’attività di indagine veniva avviata a seguito di una rapina perpetrata lo scorso 30 gennaio nei locali della metropolitana fermata Termini, nei confronti di due giovani minori, rispettivamente di anni 15 e 17 i quali, dopo esser stati accerchiati dal gruppo di giovani anzidetti che, come le due vittime, erano saliti alla fermata metropolitana “Flaminio”, colpivano uno dei due con pugni al volto e, minacciandoli di tirare fuori un coltello li costringevano a cedere i loro beni, tra cui denaro e telefono cellulare.

Sulla base degli elementi forniti dalle vittime, venivano acquisite immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti all’interno della stazione metropolitana di Roma Termini che confermavano i fatti così come denunciati dai due giovani, i quali venivano ripresi mentre venivano rapinati e malmenati da un gruppo di 8 giovani che si davano alla fuga, risalendo le scale in superficie.

Dall’analisi del traffico telefonico del telefono cellulare asportato ad uno dei minori, emergeva che lo stesso apparato era stato utilizzato poco dopo la rapina da uno di loro il quale condotto in commissariato, ammetteva le proprie responsabilità riguardo alla sua partecipazione alla rapina. Indumenti indossati nella rapina venivano ritrovati dalla polizia nella sua abitazione.

Dalla memoria del telefono cellulare in uso a uno di loro, gli investigatori hanno rilevato poi l’esistenza di una chat sulla piattaforma whatsapp denominata “Il trio che spacca”, ove erano contenuti messaggi chiaramente allusivi alla rapina denunciata dai due giovani minorenni, nonchè a precedenti rapine commesse in danno di altri coetanei.

Dal tenore delle conversazioni, è stato possibile dedurre l’esistenza di un gruppo composto da soggetti giovani, alcuni dei quali minorenni, che si è avvalso della forza del numero dei componenti per commettere rapine ed atti di bullismo, ingenerando nelle vittime paura e impossibilità a difendersi. Infatti è stato accertato che il gruppo criminale, accerchiando la vittima di turno, non le consentiva di difendersi permettendo al branco di impossessarsi facilmente del portafogli, delle scarpe griffate o del telefono cellulare.

Le ulteriori investigazioni permettevano di risalire all’identità degli altri giovani, tra cui 4 minori di età, che avevano partecipato alla rapina denunciata presso il commissariato Viminale.

Dal contenuto delle conversazioni rilevate sulla chat gli investigatori sono risaliti ad altre due rapine commesse sempre dal gruppo di giovani investigato, nei confronti di una commessa il 30 gennaio a piazza del Popolo nel corso della quale la vittima era stato derubata di un cappellino e di una catenina d’oro, l’altra, nella stessa zona, il 23 gennaio; in questo caso la vittima dopo esser stata colpita con calci e pugni era stata derubata delle sue scarpe.

Capi d’abbigliamento indossati dal branco nel corso della rapina commessa alla fermata Termini della metropolitana, nonché i capi d’abbigliamento e le scarpe trafugate nelle precedenti rapine sono stati rinvenuti nel corso delle perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica.

Ulteriori elementi di prova sono arrivati dalla disamina dei telefoni cellulari sequestrati nelle cui conversazioni sui social network gli indagati si vantavano di quanto posto in essere, rivendicandone di fatto la paternità.

Essendo state accertate le responsabilità e il ruolo avuto da tutti i soggetti in ordine alla rapina commessa nella stazione metropolitana di Roma Termini e in ordine alle altre due rapine, anche con individuazioni fotografiche fatte dalle parti lese, il GIP presso il Tribunale dei Minorenni ha emesso 4 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei 4 minori responsabili delle rapine, applicando nei loro confronti la misura cautelare della permanenza in casa, eseguita dagli agenti il 15.03.2021.

In data 12 aprile il GIP presso il Tribunale Ordinario di Roma ha previsto poi nei confronti dei primi tre giovani maggiorenni, la misura cautelare degli arresti domiciliari e nei confronti dell’altro giovane, la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, eseguite il 13 scorso dagli agenti.

Sono ancora in corso indagini volte ad accertare la commissione di altri delitti da parte della baby gang avvenuti a partire dal dicembre 2020.

(LaPresse)

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