Ruby ter, la difesa di Berlusconi chiama Vittorio Sgarbi a testimoniare

I periti nominati dalla Procura avevano il difficile compito di chiarire le cause della morte della ragazza, che aveva raccontato di aver incontrato “il diavolo” ad Arcore

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati Nella foto: Vittorio Sgarbi

MILANO – Anche Vittorio Sgarbi potrebbe sfilare sul banco dei testimoni del processo Ruby ter. L’intervento del critico d’arte lo ha sollecitato l’avvocato Federico Cecconi, che difende Silvio Berlusconi. E servirebbe per controbilanciare le testimonianze di Chiara Danese e Ambra Battilana, le super testimoni che ai pm e in aula hanno raccontato come alle “cene eleganti” di Arcore ci fosse in realtà ben poco di elegante. Sgarbi, che di recente ha rilasciato numerose interviste sulle serate a Villa San Martino, ha spiegato in più occasioni che il bunga bunga era solo frutto delle “fantasie” di alcune ragazze.

La linea difensiva di Berlusconi

Il legale del Cavaliere, tuttavia, non si è opposto ad acquisire direttamente agli atti del processo i verbali delle deposizioni di Imane Fadil. La modella di origine tunisina deceduta lo scorso marzo in circostanze misteriose alla clinica Humanitas di Rozzano, alle porte di Milano. Nel frattempo, dopo una serie di analisi e complessi accertamenti, la relazione relativa alla sua autopsia potrebbe arrivare sul tavolo del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano la settimana prossima.

Le ipotesi sulla morte della ragazza

I periti nominati dalla Procura, guidati dalla nota Cristina Cattaneo, avevano il difficile compito di chiarire le cause della morte della ragazza. Che aveva raccontato di aver incontrato “il diavolo” ad Arcore. Nel sangue della 31enne erano state trovate tracce elevate di metalli. Proprio per analizzare anche questi fattori di recente era stato nominato anche un altro esperto, Francesco Scaglione, professore di Farmacologia e tossicologo.

Lo scandalo Ruby

Tra le richieste avanzate dall’avvocato Cecconi, anche quella di nominare un consulente. Per ribadire, com’era già stato sostenuto in passato, che Berlusconi “corrispondeva dazioni di denaro” anche alle ‘Olgettine’ e alle altre persone “indagate in questa indagine” prima del dicembre 2010, quando scoppiò lo scandalo Ruby. La difesa Berlusconi ha anche dato il suo assenso per acquisire agli atti del processo le dichiarazioni rese ai pm dal legale Egidio Verzini, ex difensore di Ruby, che aveva fatto riferimento a un “pagamento di 5 milioni di euro” da parte del Cavaliere alla giovane marocchina. Cecconi, invece, ha chiesto alla corte, che non vengano acquisite le interviste dello stesso Verzini e due interviste della ex ‘Olgettina’ Marysthell Polanco.

La testimonianza

La soubrette ha riferito di voler raccontare una nuova versione di quanto accadeva a casa di Berlusconi, che non erano delle “semplici cene”. Ma serate ad alto contenuto erotico a cui partecipavano anche “uomini giovani, non solo oltre i 70 anni”. Tra le interviste rilasciate dalla starlette dominicana, anche una a ‘La Zanzara’, il 5 giugno scorso, che le è valsa una querela da parte di Sgarbi.

Sgarbi nel mirino

Polanco, incalzata da Giuseppe Cruciani e David Parenzo, ha detto che il critico d’arte “è una persona bipolare”. E ha “problemi sessuali come un adolescente” e “che non fa sesso, non fa l’amore da tempo”. Polanco ha anche sottolineato che Sgarbi “chiedeva dei favori a Berlusconi, come fanno tutti quelli che lavorano in televisione”. Parole che non sono andate giù al critico d’arte, il quale chiesto i danni alla soubrette, che ha definito a più riprese “una prostituta”. Insulti per i quali Polanco, difesa dall’avvocato Paolo Cassamagnaghi, ha intenzione a sua volta di sporgere querela. 

(LaPresse/di Benedetta Dalla Rovere)

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