Usa-Russia, battaglia infinita. Gli americani: “Nuove sanzioni, violate norme internazionali”

Ma Trump allenta la morsa sul colosso dell'alluminio Rusal.

Sanzioni in arrivo dagli Usa
Foto LaPresse/Oleg Deripaska

WASHINGTON – E’ sempre Stati Uniti contro Russia. E lo è ancor di più da quando a guidare gli Usa c’è Donald Trump. L’amministrazione americana ha infatti annunciato l’introduzione di una nuova serie di sanzioni contro i nemici storici. Il dipartimento del Tesoro ha anche confermato che le restrizioni già applicate ad alcune industrie russe saranno progressivamente riviste al ribasso.

Usa-Russia, scontro infinito. Gli americani annunciano nuove sanzioni, colpite diverse agenzie di intelligence e spionaggio

“Prolungata inosservanza delle norme internazionali”. E’ questa la motivazione ufficiale che gli Stati Uniti hanno fornito per spiegare le nuove misure restrittive applicate ad alcune entità russe. In particolare quelle connesse al ‘Project Lakhta’, ovvero un piano legato alla agenzia di servizi russi coinvolta nelle interferenze sulle elezioni presidenziali in Usa del 2016. Le sanzioni riguarderanno anche alcuni funzionari dell’agenzia di intelligence Gru e altri dei servizi segreti dell’esercito, accusati di aver coordinato cyber attacchi contro l’Agenzia mondiale anti-doping, l’Organizzazione per il divieto delle armi chimiche e altre organizzazioni. Colpiti anche i due 007 ritenuti responsabili dell’attacco chimico nel Regno Unito che ha portato alla morte di Sergei Skripal e della figlia.

Trump allenata la morsa sul colosso dell’alluminio Rusal

La notizia del giorno, però, è quella relativa a una ‘carezza’ e non ai ceffoni che il Tesoro sta rifilando alla Russia. Gli Stati Uniti hanno infatti annunciato che entro un mese saranno escluse dalla lista delle sanzioni le società controllate dall’oligarca Oleg Deripaska. Ovvero En+, Eurosibenergo ma soprattutto Rusal, colosso dell’alluminio e secondo produttore mondiale. Sanzioni che sono state applicate a partire dall’aprile scorso per due motivi. I rapporti di Deripaska con Paul Manafort, ex responsabile della campagna elettorale di Trump ora sotto accusa per il Russiagate. Ma soprattutto per la volontà del presidente americano di rilanciare il settore dell’alluminio in forte depressione negli Usa. Il passo indietro di Deripaska, ovvero la riduzione sotto il 50% della partecipazione in En+ (la holding che controlla Rusal) ha giocato un ruolo decisivo per la decisione di eliminare progressivamente le sanzioni.

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