Salute, Lorenzin: Presto un fondo pubblico per la ricerca

Foto Roberto Monaldo / LaPresse In the photo Beatrice Lorenzin

Roma, 21 mar. (LaPresse) – “Il fine è la persona e non la macchina”. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin è intervenuto oggi al 5° Convegno Nazionale sulla Ricerca da promotori no profit in Italia, dal titolo “Dentro la Ricerca: la Persona prima di tutto”, promosso dalla Società Scientifica di Medicina Interna FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti).

L’Università – ha detto il ministro – deve formare le persone dal punto di vista tecnologico, ma soprattutto dal punto di vista etico, altrimenti si rischia che la persona non resti al centro. Formare le coscienze e le menti per non essere travolti dalle nuove applicazioni delle scoperte, come l’intelligenza artificiale. La ricerca clinica oggi richiede personalizzazione, rapporto più forte tra ricercatore e paziente; la ricerca deve essere applicata ai nuovi modelli organizzativi e processi decisionali; il sistema italiano sta recependo questa evoluzione”.

E a proposito di ricerca no profit, il ministro aggiunge: “La legge Lorenzin introduce la brevettabilità della ricerca no profit, la riduzione dei comitati etici (ci sono voluti cinque anni per ottenere questo risultato), nuovi stanziamenti per la ricerca indipendente. Nei prossimi anni ci sarà un fondo pubblico per la ricerca per finanziare anche quelle linee che non vengono viste come opportunità di business per gli investitori, penso ai vaccini e agli antibiotici, ma che sono fondamentali per la salute pubblica. E alla ricerca organizzativa e gestionale che è funzionale al Servizio Sanitario”.

Il ministro ha ringraziato la Società Scientifica: “C’è stata un’assidua frequentazione in questi anni con la FADOI, che ha partecipato a tanti tavoli tecnici. Ci siamo ascoltati e contaminati nella ricerca”. Un pensiero ricambiato da Andrea Fontanella, presidente nazionale FADOI: “Ringrazio il Ministro Lorenzin che con la sua legge ha dato un senso al nostro lavoro e al nostro sforzo, recependo tanti punti del Documento propositivo post-congressuale che abbiamo presentato un anno fa”.

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