Salute, per le aritmie cardiache è fondamentale la diagnosi precoce

La più comune è la fibrillazione atriale, contraddistinta da un movimento non ben coordinato degli atri e dei ventricoli

MILANO – I progressi che si stanno ottenendo nel campo dell’elettrofisiologia sono importanti. Ma per curare con successo le aritmie, in particolare quelle più complesse, in futuro sarà necessaria una collaborazione molto più stretta fra elettrofisiologi e cardiochirurghi. È quanto sta emergendo nel corso di ‘Milan EP Live’, evento formativo promosso dall’Irccs Centro Cardiologico Monzino di Milano e dal Texas Cardiac Arrhythmia Institute di Austin (Stati Uniti) che si sta svolgendo a San Donato Milanese (Milano) e al quale stanno partecipando numerosi esperti di fama internazionale.

Esistono diversi tipi di aritmie cardiache

Le aritmie cardiache, sottolineano in una nota gli organizzatori dell’evento milanese, sono patologie molto diffuse. La più comune è la fibrillazione atriale, contraddistinta da un movimento non ben coordinato degli atri e dei ventricoli, che può esporre a complicanze anche serie.

La diagnosi precoce è la cura migliore

“In caso di fibrillazione atriale è fondamentale la diagnosi precoce: il successo clinico, in particolare delle procedure di ablazione, è più elevato se si interviene nelle prime fasi della malattia. Si incontrano invece maggiori problemi quando si interviene su pazienti in cui la patologia è comparsa molti anni prima. In genere, nelle donne si giunge più tardi alla diagnosi e ciò rende più difficile il trattamento”. Lo sottolinea il professor Claudio Tondo, responsabile dell’unità di Elettrofisiologia dell’Irccs Centro Cardiologico Monzino di Milano.

Le aritmie ventricolari

Sono più pericolose ma per fortuna meno diffuse delle aritmie atriali le aritmie ventricolari, patologie gravi perché possono portare all’arresto cardiaco in quanto sono caratterizzate da un ritmo cardiaco caotico. Anche in questo ambito, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale.

Come misurare la frequenza cardiaca

“Già dalla semplice misurazione del battito del polso per il paziente è possibile capire se la frequenza cardiaca sia regolare o meno. Oggi, poi, si può fare affidamento su numerosi dispositivi tecnologici che permettono di tenere sotto controllo il muscolo cardiaco. Inviando in tempo reale al cardiologo l’esito di tale monitoraggio. L’utilizzo intelligente delle tecnologie attualmente a disposizione favorisce la diagnosi precoce ed è dunque d’aiuto nella prevenzione delle aritmie cardiache”, prosegue il professor Tondo.

Il progresso della medicina

Un progetto ambizioso che permette di ottenere una diagnosi non invasiva delle aritmie del cuore è quello che si basa su sistemi di monitoraggio cutaneo che consentono di analizzare l’attività elettrica di quest’organo dall’esterno. “Entro pochi anni si potrebbero usare sistemi di trattamento già impiegati nella radioterapia. Senza la necessità di ricorrere all’utilizzo di sonde per colpire i focolai elettrici di alcune aritmie, in particolare quelle ventricolari”, conclude il professor Tondo.

(LaPresse)

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