Salute, sarà possibile richiedere lo stop delle cure anche senza un testamento biologico.

Ciò a patto che sia espressa tale volontà ad un proprio rappresentante legale

ROMA – Il Giudice tutelare del Tribunale di Roma ha stabilito che è possibile richiedere l’interruzione delle terapie, in determinati casi, anche se non si possiede un testamento biologico del paziente. Ciò tuttavia solo nel caso in cui egli abbia espresso la sua volontà ad un proprio rappresentante legale o ad un amministratore di sostegno scelto. La decisione del giudice sarà necessaria solo nel caso in cui un medico si rifiuti di procedere.

La comunicazione

“Si può dunque richiedere l’interruzione delle terapie per quel soggetto se lo stesso paziente aveva già espresso in precedenza una volontà in tal senso. Pur non avendo fatto un Testamento biologico. L’intervento del Giudice tutelare sarà necessario solo se vi fosse opposizione da parte del medico a procedere. La legge attuale prevede che l’amministratore possa chiedere lo stop delle cure ma solo in presenza di Testamento biologico del paziente, altrimenti la decisione è demandata comunque al giudice”. Lo ha spiegato Il segretario dell’Associazione Coscioni, Filomena Gallo, sull’amministrazione di sostegno di un paziente.

Il caso

Il Tribunale è dovuto intervenire in seguito ad un caso dove un amministratore di sostegno di un signora di 62 anni in stato vegetativo ormai da due ha presentato un ricorso al Giudice tutelare per poter procedere con lo stacco dei trattamenti. Questo perché in precedenza la signora aveva reso chiaro quale fosse il suo volere: ” in passato ogni volta che veniva a conoscenza di casi di persone in stato vegetativo, dichiarava che se fosse accaduto a lei, mai avrebbe voluto proseguire i suoi giorni in quello stato. Convinzione che ha ripetuto tante volte a chi le era più vicino. Al suo compagno P., alla figlia, alle sorelle, al fratello, all’ex marito. Ne erano a conoscenza tutti coloro che facevano parte della sua sfera affettiva più intima, ma anche gli amici conoscevano le sue volontà. Persone che possono ricostruire le volontà di B., che oggi non può più esprimerle”.

Umberto Caiazzo

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