Salute, una ricerca italiana scopre il batterio che favorisce l’infarto

Uno studio tutto italiano ha dimostrato per la prima volta che un batterio di origine prevalentemente intestinale, Escherichia Coli, circola nel sangue dei pazienti con infarto

ROMA – Un nuovo studio tutto italiano ha dimostrato per la prima volta che un batterio intestinale, Escherichia coli, circola nel sangue nei pazienti con infarto. E si concentra nel trombo facilitandone la crescita.

Una ricerca tutta italiana

I risultati, pubblicati sulla rivista European Heart Journal, aprono nuove prospettive terapeutiche fra le quali lo sviluppo di un vaccino che prevenga il processo trombotico. Le malattie cardiovascolari, che includono infarto del miocardio e ictus, sono le principali cause di morbilità e mortalità nel nostro Paese. Ogni anno più di 100mila italiani sono colpiti da queste due malattie con un aggravio economico e sociale per le famiglie e lo Stato.

Le cause dell’infarto

La maggior parte degli infarti si verifica a causa della formazione di un coagulo di sangue (trombo) che va a ostruire una o più arterie coronarie (le arterie che portano sangue ossigenato e sostanze nutritive al muscolo cardiaco). Ma i meccanismi che ne sono alla base non sono stati completamente chiariti.

Lo studio

Il lavoro, condotto infatti su un campione di 150 pazienti, è frutto della collaborazione di un team di cardiologi, cardiologi interventisti, anatomopatologi, patologi clinici e biologi, guidato da Francesco Violi, Direttore della I Clinica Medica del Policlinico universitario Umberto I. In 50 pazienti colpiti da infarto è stata analizzata la concentrazione della capsula batterica presente nei trombi. Ed è stata confrontata con quella di 50 pazienti in condizione normale (angina stabile) e di 50 soggetti di controllo.

La presenza di un batterio influisce in modo significativo

I ricercatori hanno poi osservato nel gruppo degli infartuati una presenza batterica significativamente superiore rispetto a quella degli altri due gruppi. Associandola all’attivazione delle piastrine a livello del trombo. Attraverso metodiche di biologia molecolare è stato infatti possibile dimostrare che il batterio che circolava nel sangue dei pazienti con infarto era l’Escherichia Coli. Tipicamente di origine intestinale.

(LaPresse)

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