ROMA – “Ottantamila sbarchi in meno dall’inizio dell’anno e 32mila in meno in quasi due mesi e mezzo da ministro. Sono risultati ottimi ma non mi accontento”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “O l’Europa decide seriamente di aiutare l’Italia in concreto, a partire ad esempio dai 180 immigrati a bordo della nave Diciotti, oppure saremo costretti a fare quello che stroncherà definitivamente il business degli scafisti. E cioè riaccompagnare in un porto libico le persone recuperate in mare”, conclude il ministro. Parole che suscitano polemiche nell’opposizione.
L’affondo dell’opposizione
“Riportare i migranti della Diciotti in Libia come vorrebbe Salvini sarebbe un vero respingimento. A bordo di quella nave ci sono donne e bambini, il governo non può voltarsi dall’altra parte”. Lo afferma il senatore del Pd Edoardo Patriarca. “Il governo italiano si assuma le sue responsabilità. Faccio notare che gli sbarchi da un anno sono calati di più dell’80%, e questo anche per gli accordi sottoscritti dal governo Gentiloni – continua Patriarca – Ora Salvini non faccia della Diciotti un caso internazionale, abbia un po’ di decenza”.
Civati (Possibile): “Ricatto criminale”
Da parte sua, Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, parla di “ricatto criminale” di Salvini. “Rispedire in Libia i migranti, ora a bordo della Diciotti, sarebbe l’atto peggiore di un governo che ha già calpestato i diritti umani. Il ministro dell’Interno dovrebbe essere a conoscenza di cosa accade in Libia, Paese che ha anche visitato”. “Il principio di non respingimento – aggiunge Civati – è sancito dalla Convenzione di Ginevra e garantisce che nessuno possa essere trasferito in Paesi dove la sua vita è a rischio. Questo è un punto ineludibile di qualsiasi politica sull’accoglienza dei migranti ed è, lo sappia Salvini e il suo governo, inviolabile. Senza dimenticare che è contro la Costituzione italiana su cui ha giurato”.
Meloni: blocco navale, il resto sono chiacchiere
“Continua la presa in giro dell’immigrazione incontrollata. Lo ripetiamo per l’ennesima volta: l’unica soluzione è il blocco navale al largo delle coste libiche per impedire ai barconi di partire. Il resto sono chiacchiere”. Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. E il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, parla di “respingimento collettivo”. “Siamo al punto che un ministro della Repubblica annuncia a mezzo stampa – conclude Fratoianni – la decisione di compiere un reato. Contro le Convenzioni internazionali firmate dal nostro Paese e contro la Costituzione su cui ha prestato giuramento”.