Salvini: la Tav si farà, e spunta l’ipotesi referendum

Foto Alessandro Tocco/ LaPresse Nella foto: Matteo Salvini

ROMA – La Tav non è stata bloccata, per il momento è solo sospesa e “si farà”. Parola del ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini che, dopo il voto sulla mozione Lega-M5S alla Camera, tenta di gettare acqua sul fuoco.

Non c’è alcun blocco della Torino-Lione, c’è solo una revisione del progetto con l’obiettivo di portare a termine il progetto“, assicura. “Faccio e farò tutto il possibile perché l’opera si faccia – prosegue – il progetto può essere rivisto e si possono risparmiare dei soldi, ma il treno inquina meno e costa meno delle auto“.


Sulla stessa lunghezza d’onda il titolare del Mit, Danilo Toninelli

Non c’è una sola opera bloccata in questo paese. C’è soltanto la Tav sospesa per capire se i tanti miliardi impegnati, possono essere spesi meglio per tutti gli altri cantieri sul territorio nazionale“.


I cantieri sono fermi e sulla Torino-Lione è calato il buio

All’interno del governo ci sono due idee totalmente diverse su come sciogliere il nodo e lo stesso vale sull’interpretazione della mozione che impegna l’esecutivo a “ridiscutere integralmente” l’opera. La stessa Chiara Appendino, sindaca di Torino e NoTav convinta, non ha dubbi: “Salvini sta dicendo ormai da mesi che si farà, Di Maio e il ministro Toninelli stanno dicendo un’altra cosa. Ora c’è la mozione, c’è un impegno a ridiscutere il progetto integralmente e un’analisi costi-benefici da cui, spero, si possa partire, perché va oltre l’ideologia“.

Il capogruppo del Carroccio, Riccardo Molinari, firmatario della mozione (assente al momento del voto alla Camera), però, avverte: “La Lega non voterà mai lo stop dell’opera in Aula. Per come interpretiamo noi questa mozione non è assolutamente messa in discussione la realizzazione dell’opera“.

Insomma tutto è appeso all’interpretazione, e su questo sta giocando l’esecutivo, con l’intento di guadagnare tempo per trovare una vera soluzione. Intanto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per evitare le domande scherza con i giornalisti e lancia il dilemma che sembra affliggere al momento il Paese: “Tav o no Tav?”.


I tempi però non sono infiniti

Entro metà marzo il governo dovrà decidere che strada percorrere per evitare che l’Unione europea tagli 300 milioni di finanziamenti. Chi non molla la presa è il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che porterà martedì in consiglio regionale la proposta di referendum popolare sull’opera: la consultazione potrebbe svolgersi online addirittura entro una settimana.


Idea non dispiace a Salvini

Ai referendum siamo sempre e comunque favorevoli“. Anticipando forse la proposta che porterà a palazzo Chigi nella riunione prevista, ma non convocata, con i soci di governo. Tutto però rinviato a dopo il voto in Sardegna di domenica.

(LaPresse)

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