Scotto (Articolo Uno): “Comunali, avanti tutta. Stop alle liste dei capibastone”

NAPOLI – I grandi cambiamenti che stanno attraversando il M5S e il Pd non possono che incidere anche su Articolo Uno-Leu. Ce ne ha parlato l’ex parlamentare campano Arturo Scotto.
Come si pone Articolo Uno rispetto ai cambiamenti che stanno avvenendo nel M5S e nel Pd?
Lavoriamo a costruire un’agenda progressista della coalizione per le prossime elezioni. Come Articolo Uno abbiamo inviato tre giorni fa a Letta come a Conte, alle sardine come alla Cgil, e alle altre forze di sinistra ed ecologiste un documento politico. Chiediamo l’apertura di un processo costituente condiviso per una sinistra plurale e popolare. Indichiamo quattro priorità: lotta alla precarietà del lavoro, difesa dei beni pubblici a partire dalla salute e l’istruzione, una riforma fiscale progressiva, un equilibrio territoriale che metta al centro il Mezzogiorno. Ci confronteremo su questo con loro. Ora o mai più.
Cosa pensa dell’ipotesi di portare Leu all’interno del Pd?
Non è all’ordine del giorno un nostro ingresso nel Pd. Incontreremo Letta e ci confronteremo sul merito. Abbiamo detto in questi mesi che ci vuole una cosa nuova, una chiamata larga a tutta la sinistra politica e sociale per rifondare un soggetto più aderente alla fase storica che viviamo. E’ tutto cambiato, dovrebbero farlo anche le forze del centrosinistra rinnovando l’offerta politica. Nessuno si salva da solo. Noi vogliamo dare un contributo in questa direzione. Senza l’arroganza di chi ha tutte le soluzioni o le verità in tasca, ma come ha detto Bersani il Pd è l’inquilino più grande del palazzo, ma non il padrone. Serve una svolta.
A che punto è il confronto con dem e pentastellati rispetto all’organizzazione delle Amministrative?
Intanto la notizia è che c’è un confronto. Non era mica scontato. Parliamo di forze che si sono contrapposte a Napoli e in Regione negli ultimi anni. Parlarsi, fare le riunioni insieme, costruire una piattaforma programmatica è una novità importantissima. E che produrrà comunque dei frutti significativi in futuro. Spero già in queste amministrative perché Napoli non può finire nelle mani della destra. Non è mai accaduto, non accadrà nemmeno questa volta.
Crede che la posizione ‘ostile’ di De Luca nei confronti dei 5 Stelle possa rappresentare un ostacolo a Napoli?
Non so se c’è un’ostilità. Abbiamo sostenuto De Luca alle elezioni regionali. Lealmente, anche a costo di pagare dei prezzi. E’ necessario stabilire una collaborazione vera tra istituzioni, tra Comune e Regione dopo che in questi anni c’è stato un cortocircuito molto forte. Non si può escludere nessuno dal tavolo di discussione, ma si deve andare avanti con convinzione sull’asse giallorosso. Va costruita una coalizione coesa, con un forte profilo programmatico, liberata da trasformismi, semplificata sul terreno delle liste che devono essere espressione di aree politiche e non di capibastone. Perché Napoli deve stare dentro il grande dibattito nazionale di ricostruzione dello spazio dei progressisti.
Il nome sul tavolo a Napoli è solo quello di Fico o ce ne sono altri?
Al tavolo nomi non ne sono stati ancora fatti. Il nostro segretario provinciale Dinacci sta lavorando a costruire le condizioni perché ci sia una piattaforma comune. Lo fa con umiltà, equilibrio e pazienza che gli vengono riconosciuti da tutti. Dopo arriveranno i nomi. Su Fico è inutile ribadire che è un nome autorevole e una risorsa grande per la nostra città.
A Caserta, Salerno e Benevento come vi state regolando?
Lavoriamo anche lì per coalizioni progressiste. La Campania può essere un laboratorio, dobbiamo puntare a vincere ovunque e respingere l’attacco di una destra che odia il Mezzogiorno.

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