Scuola: Bianchi apre alla proposta di finanziare con il Pnrr 100 comunità educanti

"Partendo dalle situazioni più fragili, II patti educativi di comunità diventino il luogo e il modo per ripensare il Paese intero".

ROMA – “Partendo dalle situazioni più fragili, II patti educativi di comunità diventino il luogo e il modo per ripensare il Paese intero”. Così il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a proposito della proposta avanza ieri per sostenere nell’ambito del PNRR le esperienze delle comunità educanti dei territori marginali. Intervenuto questa mattina, in occasione della presentazione della ricerca del Forum Disuguaglianze e Diversità “Patti educativi territoriali e percorsi abilitanti. Un’indagine esplorativa” (LINK), il Ministro ha poi aggiunto che le 100 iniziative individuate dal rapporto, possono essere “interventi di spinta” che, potenzialmente, potranno essere resi “strutturali nel tempo, per diventare una dinamica ordinaria del territorio e su questo – ha aggiunto – il Pnrr ci aiuta”.

Forte adesione dunque alla proposta sottoscritta ieri dal gruppo rappresentato da Fabrizio Barca (ForumDD), Antonella Di Bartolo (dirigente scolastica), Franco Lorenzoni (EducAzioni), Raffaela Milano (Save the Children), Andrea Morniroli (ForumDD), Chiara Saraceno (EducAzioni), Alessia Zabatino (ForumDD), Marco De Ponte (Action Aid), Salvatore Morelli (ForumDD), Elena Granaglia (Università di Roma Tre), Katia Scannavini (Action Aid).

“Molto importante la forte apertura alla nostra proposta da parte del Ministro per l’utilizzo di 1,5 miliardi del Pnnr per combattere la gravissima povertà educativa e sofferenza giovanile” ha affermato uno dei Coordinatori del ForumDD Fabrizio Barca, che ha poi aggiunto: “Come farlo? Emerge con chiarezza dalle raccomandazioni della ricerca: prima di tutto sulla relazione tra docenti ed educatrici ed educatori, sul ruolo decisivo degli enti locali e sullo strumento della valutazione, strumento necessario per apprendere e migliorare”.

Andrea Morniroli (ForumDD) aggiunge: “Il confronto di questa mattina ha fatto capire che non occorre inventarsi nulla. Basta saper guardare e imparare da quelle alleanze educative che spesso in territori difficili hanno saputo costruire metodi che contrastano la povertà educativa e fanno una scuola più bella. Nei prossimi giorni chiederemo al Ministro un incontro per passare dalla condivisione di una prospettiva alla definizione del processo per concretizzarla”.

LaPresse

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