NAPOLI – “Il seme della speranza è forse il più piccolo, ma può dar vita ad un albero rigoglioso e portare molti frutti. Questo seme a Napoli c’è e agisce, malgrado i problemi e le difficoltà. Preghiamo il Signore perché faccia crescere nella comunità cristiana una fede autentica e una salda speranza, capace di contrastare efficacemente lo scoraggiamento e la violenza. Napoli ha certo bisogno di adeguati interventi politici, ma prima ancora di un profondo rinnovamento spirituale; ha bisogno di credenti che ripongano piena fiducia in Dio, e con il suo aiuto si impegnino per diffondere nella società i valori del Vangelo. Chiediamo per questo l’aiuto di Maria e dei vostri santi Protettori, in particolare di san Gennaro”. Domenica 21 ottobre 2007: a pronunciare da piazza del Plebiscito queste parole è Papa Benedetto XVI. Un discorso potente, con il quale chiese un impegno maggiore delle istituzioni per la città, per una terra dove “non mancano energie sane, gente buona, culturalmente preparata e con un senso vivo della famiglia. Per molti però vivere non è semplice: sono tante le situazioni di povertà, di carenza di alloggio, di disoccupazione o sottoccupazione, di mancanza di prospettive future. C’è poi il triste fenomeno della violenza. Non si tratta solo del deprecabile numero dei delitti della camorra, ma anche del fatto che la violenza tende purtroppo a farsi mentalità diffusa, insinuandosi nelle pieghe del vivere sociale, nei quartieri storici del centro e nelle periferie nuove e anonime, col rischio di attrarre specialmente la gioventù, che cresce in ambienti nei quali prospera l’illegalità, il sommerso e la cultura dell’arrangiarsi. Quanto è importante allora intensificare gli sforzi per una seria strategia di prevenzione, che punti sulla scuola, sul lavoro e sull’aiutare i giovani a gestire il tempo libero”. Poi l’invito diretto: “E’ necessario un intervento che coinvolga tutti nella lotta contro ogni forma di violenza, partendo dalla formazione delle coscienze e trasformando le mentalità, gli atteggiamenti, i comportamenti di tutti i giorni. Formulo questo invito ad ogni uomo e donna di buona volontà”. Sono passati 16 anni, ma queste parole sono di impressionante attualità. Durante l’Angelus ringraziò “i molti migranti qui convenuti in pellegrinaggio da Caserta”. Nel corso della sua visita a Napoli, il Pontefice tedesco incontrò i vescovi campani e partecipò nell’aula Magna del seminario arcivescovile a Capodimonte all’incontro internazionale per la Pace. organizzato dalla Chiesa di Napoli e dalla Comunità di Sant’Egidio. Con la Campania, Papa Benedetto ha avuto un legame speciale, durato per decenni. Non va dimenticata la visita del 14 aprile 1991, quando era Cardinale, alla parrocchia Santa Croce di Casapesenna e al Santuario mariano di San Cipriano d’Aversa, in occasione del decimo anniversario della morte del Servo di Dio, don Salvatore Vitale. “Abbiamo bisogno di salvezza”, disse nel corso dell’omelia, affidando una terra “difficile” all’amore della Madonna. Uno sguardo continuo, quello di Ratzinger alla figura di Maria. Come ribadito in occasione della visita a Pompei del 19 ottobre 2018. “Aprire il cuore all’amore di Gesù”, il seme per far rinascere la speranza. Per Benedetto XVI la via, l’unica e vera, per la salvezza.
“Mi congedo e rimango col cuore vicino a voi”
Papa Francesco ha voluto affidare il suo predecessore, Benedetto XVI, alla Madonna nel suo ultimo viaggio. Il 19 ottobre 2018 fu il Pontefice tedesco a fare lo stesso con i fedeli di Pompei in occasione della visita al Santuario mariano. “Ognuno di voi, cari fedeli e abitanti di questa terra, ed anche voi che siete spiritualmente uniti a questa celebrazione attraverso la radio e la televisione, tutti vi affido a Maria e vi invito a confidare sempre nel suo materno sostegno”, disse prima di aggiungere “Qui a Pompei si capisce che l’amore per Dio e l’amore per il prossimo sono inseparabili. Qui il genuino popolo cristiano, la gente che affronta la vita con sacrificio ogni giorno, trova la forza di perseverare nel bene senza scendere a compromessi. Qui, ai piedi di Maria, le famiglie ritrovano o rafforzano la gioia dell’amore che le mantiene unite. Opportunamente, quindi, in preparazione dell’odierna mia visita, uno speciale “pellegrinaggio delle famiglie per la famiglia” si è compiuto esattamente un mese fa, per affidare alla Madonna questa fondamentale cellula della società. Vegli la Vergine Santa su ogni famiglia e sull’intero popolo italiano”. Era la Giornata Missionaria Mondiale. Si concluse, dopo l’Angelus, con un bagno di folla. E un commiato, che riletto oggi, emozionata: “E’ arrivato il momento del mio congedo, ma come ho detto, rimango sempre con il cuore vicino a voi, vicino a questo bellissimo Santuario, a questa gente piena di fede, di entusiasmo e di carità. Grazie a voi. Restiamo fedeli alla Madonna e così restiamo fedeli alla carità e alla pace. Vi benedico tutti nel nome di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Arrivederci. Grazie”. Un grazie che oggi il mondo pronuncia pensando a lui.
La giornata per la pace nell’aula di Capodimonte
L’incontro per la pace a Capodimonte, un giorno mai dimenticato dalla Comunità di Sant’Egidio che in queste ore ha voluto ricordare e onorare la figura di Papa Benedetto XVI. “La Comunità si unisce al cordoglio e alla preghiera di tutta la Chiesa per la scomparsa del Papa Emerito, un pastore mite e profondo che fin dal Concilio Vaticano II è stato punto di riferimento fondamentale, con il suo pensiero teologico e umanista, anche per i movimenti ecclesiali sorti in quella stagione. Ricordiamo gli incontri, le visite, i momenti di preghiera con la Comunità lungo il suo pontificato, che hanno segnato in maniera significativa la vita e la riflessione di Sant’Egidio: in particolare la partecipazione all’incontro di Preghiera per la Pace con le religioni mondiali a Napoli, nel 2007, la preghiera per i testimoni della fede del XX e XXI secolo nella basilica di San Bartolomeo, memoriale dei ‘Nuovi Martiri’. ‘Qui – disse, con parole che restano come una preziosa sintesi della nostra amicizia con i poveri- si confonde e si riunisce chi serve e aiuta con chi e’ aiutato e servito, formando un’unica famiglia’. Lo ricordiamo con affetto e profonda gratitudine”, è il messaggio della Comunità di Sant’Egidio.
Addio a Benedetto XVI, il Papa più rivoluzionario
“Un testimone della verità”: la commozione dei vescovi
Addio a Benedetto XVI, il Papa più rivoluzionario