Attese 60mila persone ai funerali

Giovedì celebrati da Bergoglio, il caso del cerimoniale da seguire per un ‘Emerito’

NAPOLI (Clara Mattei) – Per tutta la giornata di ieri la salma del Papa emerito è stata esposta nella cappella del monastero Mater Ecclesiae. Indossa dei paramenti liturgici rossi e in testa ha la mitra. Tra le mani ha un rosario, le scarpe al posto dei comodi sandali che aveva scelto come calzature preferite da quando era diventato Papa emerito. Questa mattina, in occasione della traslazione della salma alla Basilica vaticana ci sarà il passaggio dalla Porta della preghiera. Il rito avrà carattere privato. La salma del Papa emerito sarà nella Basilica, presumibilmente verrà collocata davanti all’altare, per il saluto dei fedeli a partire dalle 9.

Per il momento, dunque, il mondo è rimasto fuori ad attendere di conoscere ciò che accadeva dentro attraverso le immagini diffuse ufficialmente. E fuori si è messa subito in moto la macchina della sicurezza, fino al giorno dei funerali, giovedì.

Oggi la Basilica di San Pietro resterà aperta dalle 9 alle 19, domani e mercoledì dalle 7 alle 19. Nei tre giorni dal 2 mattina al 4 sera, in cui il feretro del Papa emerito sarà esposto, sono previste tra le 30 e le 35mila persone al giorno. In totale 50 – 60mila persone, ha detto il prefetto di Roma Bruno Frattasi al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto a Palazzo Valentini. “Abbiamo sviscerato tutti gli aspetti di sicurezza integrata, non solo quelli critici di Ordine pubblico, ma anche relativi all’incolumità delle persone che vorranno a rendere omaggio al feretro’’, ha aggiunto. Potenziati i mezzi pubblici per permettere ai cittadini di portare l’ultimo saluto a Ratzinger, più che raddoppiati i controlli con il metal detector ai varchi per piazza San Pietro. Ratzinger, tra le sue volontà, ha chiesto che vengano celebrati funerali semplici. Nessuna solennità. E il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni, ha confermato che il desiderio del Papà sarà assecondato. A celebrare le esequie, giovedì alle 9:30, in ogni caso, sarà Papa Francesco.

Bergoglio, durante i Vespri della Solennità di Maria Madre di Dio e il Te Deum, ha ricordato la sua persona “così nobile, così gentile” e ha espresso “gratitudine a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo; gratitudine a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata”. E ha scandito: “Solo Dio conosce il valore e la forza della sua intercessione, dei suoi sacrifici offerti per il bene della Chiesa”.

Ad eccezione delle delegazioni della Germania e dell’Italia, non è prevista la presenza di altre delegazioni ufficiali. Le autorità degli altri Stati che lo desiderano possono partecipare a titolo privato”, recita la nota verbale inviata dalla Segreteria di Stato del Vaticano alle ambasciate presso la Santa Sede. Alle esequie di un Papa in carica vengono invece invitati ufficialmente tutti i capi di Stato e di governo. Al termine delle esequie, Ratzinger sarà sepolto nelle grotte vaticane, nella nicchia in passato occupata dalle spoglie di Giovanni Paolo II, prima che venissero traslate accanto alla Pietà di Michelangelo, a seguito della sua canonizzazione. Durante le esequie sarà interdetto lo spazio aereo sopra San Pietro e verranno impiegati almeno mille agenti per la sicurezza. Il programma non è ancora definito nei dettagli, ma d’altra parte non era mai accaduto di dover organizzare funerali per un Papa emerito.

Mattarella, Biden e gli altri: in lutto il mondo intero

Il cordoglio per la morte di Benedetto XVI è stato espresso in modo unanime dal mondo della politica, sia nazionale che internazionale. Tra i tanti messaggi, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Con la mite fermezza propria del suo carattere, Benedetto XVI ha saputo imprimere uno slancio particolare al dialogo tra fede e ragione, tra aggiornamento e tradizione, ponendo sempre al centro della sua predicazione – e di tutto il Suo magistero – i valori dell’Umanesimo cristiano. La sua scomparsa segna per l’Italia la perdita di un pastore che nel corso di una lunga vita”. Il premier Giorgia Meloni ha ricordato come “Benedetto XVI è stato un gigante della fede e della ragione. Un uomo innamorato del Signore che ha messo la sua vita al servizio della Chiesa universale e ha parlato, e continuerà a parlare, al cuore e alla mente degli uomini con la profondità spirituale, culturale e intellettuale del suo Magistero. Un cristiano, un pastore, un teologo: un grande della storia che la storia non dimenticherà”. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha sottolineato che “in quanto Papa ‘tedesco’, Benedetto XVI era per molti non solo in questo paese un leader speciale della chiesa. Il mondo perde una figura formatrice della Chiesa cattolica, una personalità controversa e un abile teologo”. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha invece scritto: “La scomparsa di Papa Benedetto mi rattrista. La mia solidarietà va a tutti i cattolici. Con le sue dimissioni aveva dato un segnale forte. Si è visto prima come un servitore di Dio e della sua Chiesa. Una volta che la sua forza fisica è diminuita, ha continuato a servire attraverso il potere delle sue preghiere”. Lungo intervento del presidente francese Emmanuel Macron, che in una nota ufficiale dell’Eliseo ha osservato come “Benedetto XVI ha segnato la Chiesa con il sigillo della sua erudizione teologica e lavorando instancabilmente per un mondo più fraterno”. Anche il leader ucraino Volodymyr Zelensky non ha fatto mancare il suo pensiero: “Esprimo le mie più sentite condoglianze a papa Francesco, le gerarchie e i fedeli della Chiesa cattolica di tutto il mondo alla morte di papa Benedetto XVI, insigne teologo, intellettuale e promotore di valori universali”. Dalla Spagna il premier Pedro Sanchez ha ricordato “un grande teologo dedito al servizio degli altri, della giustizia e della pace”. Re Carlo d’Inghilterra ha espresso “immenso dolore”, il presidente americano Joe Biden che ne ha ribadito “la generosità e accoglienza”.

 Francesco: grazie, per noi tutti un dono

Papa Francesco è stato il primo ad arrivare al monastero Mater Ecclesiae il 31 dicembre dopo avere ricevuto la notizia della morte di Benedetto XVI dal segretario Georg Gaeswein. Lo ha riferito ai giornalisti il portavoce vaticano Matteo Bruni aggiungendo che il Pontefice si è poi fermato per un tempo di preghiera al monastero. Ieri, prima della recita dell’Angelus a Piazza San Pietro, ha ricordato Benedetto XVI, invocando l’intercessione di Maria Santissima: “Ci uniamo tutti insieme con un cuore solo e un’anima sola, nel rendere grazie a Dio per il dono di questo fedele servitore del Vangelo e della Chiesa”. Come è noto, tra il papa il carica e il papa emerito i rapporti erano ottimi.
In diverse occasioni, il pontefice emerito Benedetto XVI si è incontrato con Papa Francesco. Il 23 marzo del 2013, Jorge Mario Bergoglio si è recato a Castel Gandolfo, sede estiva del Papato, per fare visita a Ratzinger nel Palazzo Apostolico, dove si era ritirato prima di andare a vivere dal 2 maggio nel monastero ‘Mater Ecclesiae’ nei pressi dei Giardini Vaticani: e l’immagine dell’abbraccio dei ‘due papi’ ha fatto il giro del mondo. Il 22 febbraio del 2014 , Ratzinger ha partecipato al Concistoro per la creazione di nuovi cardinali, assistendo al rito seduto tra i cardinali e salutando il Papa al termine della processione d’ingresso: prima volta della compresenza di due papi viventi all’interno della basilica di San Pietro. Il 27 aprile ha concelebrato con Bergoglio la canonizzazione dei suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e il 19 ottobre ha celebrato nuovamente con Francesco la messa in piazza San Pietro per la beatificazione di Paolo VI. L’ultimo grande evento che ha visto ‘ufficialmente’ insieme Papa Francesco e il pontefice emerito Benedetto XVI è stato, l’8 dicembre del 2015, l’apertura del Giubileo straordinario della misericordia, con Joseph Ratzinger che ha assistito all’apertura della Porta Santa, che ha varcato subito dopo Jorge Mario Bergoglio. Poi, si sono succedute altre visite di Papa Francesco, in forma privata e riservata. In una Chiesa attraversata da fermenti e tensioni, la scomparsa di Ratzinger è destinata ad imprimere una ulteriore accelerazione al pontificato di Bergoglio. A cominciare dalle nomine nei prossimi mesi di almeno 10 nuovi Cardinali, tanti quanti nel 2023 supereranno la soglia degli 80 anni che li esclude dalla partecipazione al Conclave. Nomine di porporati e vescovi in merito alle quali l’attuale Papa Francesco procederà senza più gli indugi dovuti al profondo rispetto sempre nutrito e manifestato nei confronti del Papa Emerito, e che inaugureranno un incisivo rinnovamento generazionale della Curia Vaticana, delle Diocesi e delle Nunziature.

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