Scuola, Invalsi: frena effetto covid ma matematica tabù e metà maturandi è impreparata

Si arrestano gli effetti negativi dei ragazzi nelle scuole italiane: i livelli di apprendimento restano stabili, nel confronto con il 2019, ma i risultati del pre-pandemia non sono ancora stati raggiunti.

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 07 Aprile 2021 Roma (Italia) Cronaca : Riapertura scuole dopo Pasqua Nella foto : l’entrata a scaglioni in una scuola del centro April 07, 2021 Roma (Italy) News : School reopening In The Pic : the entrance in a school

MILANO – Si arrestano gli effetti negativi dei ragazzi nelle scuole italiane: i livelli di apprendimento restano stabili, nel confronto con il 2019, ma i risultati del pre-pandemia non sono ancora stati raggiunti. Resta inoltre la matematica la ‘bestia nera’ degli studenti in Italia, con differenze territoriali che si allargano. E’ quanto emerge dalle Rilevazioni nazionali degli apprendimenti 2021-22 effettuate dall’Invalsi, dopo due anni di stop causato dalla pandemia da covid.

Emergono forti evidenze di disuguaglianza educativa nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi. In tutte le materie le perdite maggiori di apprendimento si registrano tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli. I risultati del 2022 indicano, comunque, che si è fermato il calo in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021. Al Sud però, oscilla tra il 55 e il 60% la percentuale di studenti che ancora fatica con i numeri: sono i ragazzi di Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna ad avere la peggio con la matematica. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in leggero e costante miglioramento.

Il rapporto restituisce, però, un dato che invita a riflettere. Dopo 13 anni di scuola, è ancora impreparato un maturando su due: quasi la metà degli studenti non raggiunge i livelli minimi – la sufficienza – né in italiano né in matematica. Sotto la soglia minima richiesta 7 regioni del Centro Sud: Campania, Sardegna, Calabria , Sicilia, Basilicata, Puglia, Lazio. Gli allievi che non raggiungono il livello base in Italiano superano la soglia del 60% in Campania, Calabria e Sicilia. In Matematica gli allievi sotto il livello 3 arrivano al 70% in quattro regioni (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna). Sempre nelle stesse regioni non raggiungono il B2 il 60% degli studenti nella prova di reading e l’80% in quella di listening.

I dati Invalsi fotografano, però, anche altri risultati. A cominciare dalla dispersione scolastica che nel 2022 si attesta al 9,7%, in lieve calo rispetto alle rilevazioni precedenti. Segnali positivi anche dai risultati Invalsi dei bimbi della scuola primaria: in Italiano circa 3 allievi su 4 (72%) raggiungono almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Valle d’Aosta, Umbria, Lazio e Molise conseguono risultati sopra la media nazionale; la Sicilia ottiene risultati sotto la media nazionale; in Matematica circa 3 allievi su 4 (70%) raggiungono almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Il Molise consegue risultati sopra la media nazionale; la Provincia Autonoma di Bolzano (lingua italiana) ottiene risultati sotto la media nazionale.

“I dati del rapporto Invalsi mostrano che la scuola ha tenuto e che siamo in una fase di ripresa – ha commentato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – Una pandemia così totale, permeante e non conclusa ha lasciato le sue tracce – ha aggiunto – ma il sistema ha espresso una volonta di reazione”.

di Laura Pirone

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