Sediate all’insegnante nel Milanese: confessa un suo studente

La 55enne è ritornata oggi in aula dopo il periodo di riposo prescritto

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace

MILANO – L’aggressione, il trasporto in ospedale. Poi il silenzio. Per giorni nessuno aveva voluto (saputo) assumersi la responsabilità di quanto accaduto. Oggi, invece, ha confessato e chiesto perdono lo studente dell’istituto della provincia di Milano che aveva aggredito la sua insegnante. Una confessione che potrebbe portarlo alla ‘salvezza’ dal punto di vista giudiziario ma che poco cambierà le cose sotto l’aspetto morale. Resta infatti ampiamente aperta la porta che dà su un mare di riflessioni. L’episodio era avvenuto lo scorso 29 ottobre.

L’accaduto

La professoressa stava esercitando come tutti i giorni le sue mansioni quando improvvisamente è stata colpita da un lancio di sedie. Il tutto tra l’ilarità dei presenti, nonostante la donna avesse naturalmente patito delle conseguenze da quanto accaduto. Lo studente, al ritorno della sua insegnate dopo i giorni di degenza, avrebbe chiesto scusa alla stessa ammettendo l’errore di un gesto assolutamente inspiegabile. La 55enne, che stava tenendo una lezione di storia nell’istituto secondario superiore ‘Floriani’ a Vimercate,vicino Monza, ha riportato ferite e lesioni che vennero giudicate guaribili in 5 giorni.

Le scuse del ragazzo in una lettera

Non poté far altro che sporgere denuncia anche se oggi, dopo la confessione del ragazzo che sarebbe arrivata per iscritto, potrebbe anche arrivare il ritiro della querela. La donna è infatti ritornata in quella che è la sua classe e difficilmente potrà dimenticare quanto accaduto ma, nonostante ciò, l’amore per il suo lavoro e per i suoi ragazzi potrebbe fare la differenza. Portandola così a non andare oltre, almeno dal punto di vista giudiziario. Resta, però, il rammarico e il timore che qualcosa stia sfuggendo di mano se ragazzini ancora lontani dalla maggiore età sono capaci di gesti simili. Impensabili fino a qualche anno fa ed oggi, invece, non più un’eccezione.

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