Serie A, Milan no Ibra no party: il Verona sfiora l’impresa a San Siro

Sono addirittura gli scaligeri ad aver fatto di più contro i rossoneri che si sono presentati alla sfida in piena emergenza

ESCLUSIVA MILAN Foto LaPresse - Spada

MILANO – Orfano di Ibrahimovic fermato dall’influenza, il Milan non va oltre il pari per 1-1 con il Verona che si porta in vantaggio, viene recuperato, colpisce due pali e finisce in dieci. Insomma, ai punti sono addirittura gli scaligeri ad aver fatto di più contro i rossoneri che si sono presentati alla sfida in piena emergenza dovendo fare a meno oltre che dello svedese e di Kjaer influenzati, anche di Krunic fermato da un risentimento muscolare e all’ultimo anche di Conti, indisponibile per la tonsillite. Ibra a San Siro c’è e prenota un intero sky box. I cambi in panchina sono risicati: Daniel Maldini è l’unica risorsa per il reparto offensivo e Gabbia per la difesa. Il figlio di Paolo entra sul finale ed è un evento storico: il terzo Maldini a vestire la maglia rossonera in Serie A.

Il Verona sfiora il colpaccio contro il Milan

Il Verona vuole approfittare di un Milan rimaneggiato e non è un caso che passi in vantaggio già al 13’: gol di Faraoni lesto a ribattere in rete l’assist dalla sinistra di Zaccagni. San Siro si ammutolisce e i veneti approfittano della scarsa verve dei padroni di casa per tentare il raddoppio al quarto d’ora con Verre e poco dopo con Lazovic. Le folate del Milan sono estemporanee ed affidate a Rebic, meno incisivo rispetto alle precedenti uscite. Così il pari arriva su palla inattiva: al 29’ Calhanoglu su punizione, grazie alla deviazione di Verre, indovina la traiettoria imprendibile per Silvestri. Clamorosa è la successiva chance sciupata nel contropiede iniziato da Leao, proseguito da Castillejo e sciupato maldestramente da Rebic che si decentra eccessivamente. Il Milan prende coraggio, e Romagnoli di testa su corner di Castillejo avrebbe la chance di propiziare il vantaggio. La squadra di Pioli finisce il primo tempo in crescendo, e inizia la ripresa con il rasoterra che finisce di poco a lato di Bonaventura.

Palo degli scaligeri

Il Verona, organizzatissimo da Juric, non demorde e colpisce un palo al 7’ della ripresa con Pessina, imbeccato da Lazovic. Non solo, passano i minuti e al 18’ è Zaccagni, su sponda di Pessina, a centrare di nuovo il palo. Dopo l’ennesima occasione per Verre, Pioli vede le streghe, toglie Bonaventura e inserisce Paquetà, reduce da un mese burrascoso fra voci di mercato, dinieghi alla convocazione e permanenza forzata a Milano a causa di offerte poco soddisfacenti. Proprio nel momento di maggior pressione dei veneti, Amrabat commette un brutto fallo su Castillejo che, dopo il controllo al Var, Chiffi sanziona con il cartellino rosso.

Finisce in parità a San Siro

Al 25’ così Juric ridisegna la squadra togliendo Verre per inserire l’ex Fabio Borini, nuovo terminale offensivo del Verona. In superiorità numerica aumenta la pressione dei rossoneri che al 33’ accolgono il debutto di Saelemaekers, ultimo regalo del mercato che si posiziona al posto di Calabria. Il Verona si chiude nel fortino, mentre Paquetà ed Hernandez ci provano da fuori area. Prima del termine ci prova Leao con un tiro angolato e respinto da Silvestri e Hernandez con un traversone che attraversa tutta l’area. È lo stesso terzino a riprovarci in pieno recupero, con Castillejo che sulla ribattuta colpisce il palo. C’è tempo infine per l’esordio in campionato di Daniel Maldini, una nota lieta in un giorno grigio.

(LaPresse)

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