NAPOLI – Lo Stato si riappropria del rione Amicizia. Martedì mattina dopo una complessa indagine coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, sono state eseguite le operazioni di sequestro e sgombero di un’ampia area di proprietà pubblica. E’ stata sgomberata una villa
a due piani dagli agenti della Unità Operativa Tutela Edilizia e Patrimonio della Polizia Locale e della Squadra Mobile della questura. Gli investigatori spiegano che hanno bussato all’abitazione di Salvatore Botta, 74 anni, detto l’infermiere, considerato il luogotenente del boss Eduardo Contini. All’interno abita la moglie Rosa Di Munno. L’ordinanza di sequestro dell’immobile era stato notificato un mese fa.
All’alba di martedì sono stati eseguiti la chiusura degli accessi con l’uscita de- finitiva della famiglia con gli effetti personali. Concesso il rilascio volontario come modalità di esecuzione: gli occupanti devono provvedere a svuotare l’alloggio in tempi ragionevoli. Giuridicamente c’è già l’ordinanza di sequestro. In pratica non si può tornare indietro e la villa deve essere abbattuta. Nei prossimi giorni bisognerà attendere il decreto di demolizione. Gli oggetti all’interno sono di proprietà degli occupanti. Lo sgombero volontario sarà monitorato dalle forze dell’ordine ogni 2-3 giorni: le pattuglie torneranno in vico Pozzelle, informando il procuratore in caso di necessità e problematiche. La villa è di 350 metri quadrati. Il resto giardino e cortile. In totale 650 metri quadrati.
Dentro gli agenti hanno trovato maioliche e ceramiche, con corte e giardino con dependance. Rifiniture di lusso in ogni stanza. La villa su due livelli – sempre secondo il resoconto delle forze dell’ordine – è ritenuta abusiva, costruita in spregio alle norme edilizie e realizzata sul suolo pubblico. “Gli immobili, della superficie di circa 650 metri quadrati, erano occupati illecitamente da soggetti ritenuti legati a famiglie di spicco della cosiddetta Alleanza di Secondigliano – spiegano gli inquirenti è stato liberato il sito che ora potrà essere destinato, insieme alle aree contigue, alla realizzazione di circa 300 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e di nuovi spazi di cui potrà fruire tutta la collettività”.
L’operazione rientra in un vasto piano della Procura contro gli immobili abusivi. Diverse le villette abusive sgomberate grazie ad un preciso impegno della stessa Procura della Repubblica e alla attività sinergica tra le Unità Operative specialistiche della polizia locale e del personale
della Squadra Mobile che, dopo una lunga attività di indagine, con il supporto dei competenti Uffici Tecnici Comunali e il Servizio Condono Edilizio di Palazzo San Giacomo, hanno ricostruito la complessa vicenda degli immobili abusivi in questione, permettendo, così il ripristino della legalità. Una operazione al rione San Francesco parte da una lunga indagine, guidata dal procuratore Nicola Gratteri. Già un anno
fa ci furono i primi sgomberi.
Dalle immagini del satellite si è visto che alcuni manufatti sono lì dal 2007. Poi era stato chiesto un condono edilizio. Nel 2008 c’era l’autocertificazione e la procedura era più snella. Secondo gli accerta- menti della polizia, ci sono stati titoli di condono rilasciati
in stato di autocertificazione. Questo ha reso la procedura più complessa.