Siccità: nuovo record negativo per il Po, Tevere a secco

Il rischio desertificazione tocca la Valle d'Aosta dove l'indice Spi, che serve a misurare gli standard della pioggia a lungo termine, indica livelli di siccità estrema per tutta la fascia centro-meridionale della regione, facendo tornare la mente al periodo medievale, quando in quei territori crescevano gli ulivi.

Photo Fabrizio Corradetti/LaPresse

MILANO – Nuovo record negativo, nel mese di luglio, per la portata del Po: a Pontelagoscuso, ultimo rilevamento prima del delta, a luglio, è stata pari a 160,48 metri cubi al secondo, il 32,29% in meno del precedente record negativo di portata media mensile, registrato nel luglio 2006. Il report dell’osservatorio Anbi, associazione dei consorzi di bacino, fotografa un’Italia che ha sete da Nord a Sud.

A Roma, il Tevere è a secco: in una settimana il livello dell’acqua è calato di un ulteriore mezzo metro. In tutto il Lazio i laghi calano di altri 3 centimetri, così come il fiume Tevere, il cui livello scende di un ulteriore mezzo metro in soli 7 giorni; le portate dell’Aniene sono fino al 50% inferiori alla media, mentre il Sacco continua a calare da diverse settimane.

Il rischio desertificazione tocca la Valle d’Aosta dove l’indice Spi, che serve a misurare gli standard della pioggia a lungo termine, indica livelli di siccità estrema per tutta la fascia centro-meridionale della regione, facendo tornare la mente al periodo medievale, quando in quei territori crescevano gli ulivi. Le recenti piogge hanno portato la media mensile di luglio a 25 millimetri, cioè circa il 30% di quella storica. Le precipitazioni fin qui registrate nel 2022 sono prossime a nuovi record negativi. Paradossalmente, però, il caldo di questi giorni che favorisce lo scioglimento delle nevi perenni, ha come conseguenza che questo 2022 sia una delle stagioni più favorevoli per la Dora Baltea. “La situazione valdostana è la testimonianza di quanto si stia alzando la fascia equatoriale e di come l’acqua sia fondamentale per mantenere anche le caratteristiche paesaggistiche del territorio: per quanto belli, i panorami italiani sono apprezzati anche per i colori, che la siccità inevitabilmente impallidisce” precisa Massimo Gargano, direttore Generale di Anbi.

In Veneto quasi ovunque i livelli sotterranei sono i più bassi dei recenti 20 anni. Le piogge cadute a luglio sono state il 41% in meno rispetto alla media storica, ma in alcuni bacini il deficit ha superato il 60% (Sile: -69%). Le recenti piogge hanno apportato un momentaneo beneficio agli esangui corsi d’acqua, che però rimangono ai livelli più bassi in anni recenti. Il bacino del Corlo sul fiume Brenta registra il riempimento minimo dopo quelli del 2000, 2003 e 2006.

di Laura Pirone

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