La questione relativa allo smaltimento dei materiali pericolosi per l’ambiente e la salute è molto importante ma probabilmente poco sentita in Campania. Nella nostra regione esiste una centrale nucleare che andava smantellata da tempo. Si trova a Sessa Aurunca, sulle rive del fiume Garigliano. Il ‘decommissioning’ va avanti da 17 anni ma andava completato entro il 2016. Ad oggi sono stati spesi oltre 100 milioni di euro ma gli interventi relativi al trasferimento delle scorie sono in fase di stallo. E non si sa fino a quando.
Sulla questione dello smaltimento dei materiali pericolosi riportiamo l’intervento (ospitato oggi sulle colonne di ‘Cronache di Caserta’) del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione:
Le ultime notizie riguardanti la possibilità di recuperare grandissima parte del materiale proveniente dalle operazioni di smantellamento è da accogliere senz’altro con favore, visto che risponde agli attuali principi dell’economia circolare ai quali stanno rispondendo tantissimi settori industriali. Ovviamente tali operazioni vanno condotte attraverso analisi e riscontri molto accurati vista la provenienza dei materiali.
L’aspetto che invece ci preoccupa maggiormente è lo smaltimento delle parti in amianto. Ci preoccupa perché questo è un tema che in Campania non è mai stato affrontato con il giusto piglio. Da tempo stiamo spingendo per lavorare su una nostra proposta di legge in tema di gestione dei pericoli legati all’amianto. Servono misure economiche volte ad agevolare la rimozione dal territorio regionale dei manufatti contenenti amianto e lavorare presto sulla possibilità di dotare la Regione di un impiantistica specifica destinata al trattamento di questi materiali.