Milano, 7 mar. (LaPresse) – Gli investigatori britannici ritengono che un agente nervino sia stato utilizzato per avvelenare la ex spia russa Sergei Skripal e la figlia Yulia. Lo ha riferito il Guardian. Si tratterebbe di un’azione deliberata, secondo le autorità, e l’ipotesi è sostenuta dalle prove mediche e chimiche, così come dai sintomi mostrati dalle vittime. I due sono ricoverati in ospedale, in condizioni critiche. La testata britannica spiega che le fonti non hanno spiegato quale sostanza credono sia stata usata, ma le più conosciute sono sarin e VX. Fonti vicine all’intelligence britannica affermano intanto che test tossicologici saranno determinanti nei prossimi giorni. Skripal, 66 anni, si era trasferito nel Regno Unito nel 2010 a seguito di uno scambio di spie.