Sport ‘verde’, muoversi aiuta la Terra

NAPOLI – Domani è la Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace, data che ricorda l’inaugurazione, nel 1896, dei primi giochi olimpici dell’era moderna. L’Onu con questa commemorazione “invita gli Stati, il sistema delle Nazioni Unite e in particolare l’Ufficio delle Nazioni Unite per lo sviluppo e la pace, le organizzazioni internazionali competenti e le organizzazioni sportive internazionali, regionali e nazionali, la società civile, comprese le organizzazioni non governative e il settore privato e tutti gli altri soggetti interessati a cooperare, osservare e sensibilizzare alla Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace”. Ora che la guerra è una realtà concreta anche in Europa gli Stati devono concentrarsi con maggiore impegno per perseguire con tutti i mezzi, e anche con lo sport, la pace tra i popoli. Ma l’altra emergenza assoluta che coinvolge tutti a livello mondiale riguarda l’allarme ambientale. E su questo filone un binomio importante è rappresentato dal legame tra sport e ambiente.  

Muoversi aiuta la Terra

La sostenibilità  è importante per migliorare la qualità dell’ambiente che ci circonda, ma anche della nostra vita. Per stare bene con noi stessi l’ideale è curare il benessere di mente e corpo. In tale ottica cosa c’è di meglio dello sport? Negli ultimi anni l’attenzione degli sportivi si è rivolta anche all’ambiente. Perché la crisi climatica ha assunto caratteri drammatici e l’attenzione agli ecosistemi deve coinvolgere tutti, anche il mondo agonistico e dilettantistico di tutte le discipline motorie che si praticano nel mondo. Il ruolo dello sport come motore di una nuova etica ‘green’ è ben chiaro anche nell’Agenda di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite del 2030, che riconosce nello sport un importante abilitatore di sostenibilità. Ecco alcune delle innovazioni ecologiche più creative nel mondo dello sport.

Il Blogging

Lo sport green per eccellenza è il plogging, Il plogging è un’attività sportiva consistente nell’unione di corsa e raccolta rifiuti. La nascita è riconducibile al podista svedese Erik Alhström che nel 2017 diffuse sul proprio profilo social l’iniziativa da lui condotta a Stoccolma  di raccogliere rifiuti durante le corse in strada.  In questi giorni sta spopolando sui social l’iniziativa del Giro d’Italia Plogging, per far conoscere ad una platea più ampia questa nuova attività sportiva. Vari gruppi e anche singoli volontari hanno deciso di partecipare, condividendone l’idea e dedicando spazio sul proprio profilo all’iniziativa  che unisce sport e rispetto dell’ambiente.

Sport ‘riciclato’

Negli ultimi anni, sposando l’idea di uno sport sempre più verde,  si sono diffusi su vari campi progetti per la conversione di materiale sportivo esausto in nuova materia prima. Tra questi troviamo Z Padel Club, una startup innovativa che trasforma vecchi container marini in strutture dedicate ai club: dagli spogliatoi alle sale riunioni. I container, altrimenti destinati a un difficoltoso smaltimento, diventano parte integrante del centro sportivo. Nel mondo del tennis troviamo la pallina ecologica Triniti priva di aria pressurizzata. Il packaging è realizzato interamente in cartone e, al contrario di quelli in plastica o in alluminio, è 100% riciclabile. Passando al basket a Hong Kong è stato realizzato un campo utilizzando circa 20mila scarpe da ginnastica usate. Nel mondo del volley spicca il progetto ‘Good net’ che si basa sul recupero delle reti da pesca scartate o recuperate dagli oceani, che vengono riciclate per dare loro una nuova vita come reti da pallavolo. 

Calcio ‘verde’

Nel mondo del calcio troviamo la squadra green per eccellenza, ovvero il club Forest Green Rovers FC. Nel 2017 la FIFA l’ha descritto come “la squadra di calcio più verde del mondo”. E’ la prima e unica squadra di calcio vegana e la prima ad essere certificata come carbon neutral dalle Nazioni Unite. L’intero club è alimentato al 100% da energia verde con i pannelli solari sul tetto dello stadio. L’erba su cui giocano è sostenibile, priva di pesticidi e diserbanti. Si raccoglie l’acqua piovana che cade sullo stadio e la si usa per irrigare il campo.

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