Strage a Utrecht, il killer ha ucciso per motivi familiari

Interrogate due persone legate all'assalitore. Il padre: "Deve pagare"

Interrogate due persone legate all’assalitore. Il padre: “Deve pagare”

UTRECHT – A poche ore dalla cattura del killer che ieri ha aperto il fuoco su un tram a Utrecht , in Olanda, uccidendo tre persone (CLICCA QUI), rimbalzano in rete i particolari sull’uomo e sul suo folle gesto. Le autorità locali sembrano per il momento escludere l’ipotesi terrorismo.

Utrecht, esclusa per ora la pista del terrorismo

Gokmen Tanis, questo il nome dell’assalitore, è un 37enne di origini turche. Ha agito per motivi personali, e non per terrorismo. A bordo di quel tram c’era infatti un suo familiare, che è rimasto ucciso nella sparatoria. Lo riferisce l’agenzia turca Anadolu. Tanis sarebbe dunque salito sul mezzo con l’intenzione di uccidere solo quella persona, ma le cose poi sarebbero precipitate. Le altre due vittime, una ragazza di 19 anni e un uomo, allenatore di una squadra di calcio, avrebbero infatti provato a difendere il suo bersaglio iniziale. Altre cinque le persone rimaste ferite dagli spari, a dimostrazione del fatto che il 37enne abbia poi perso la testa dopo aver ucciso la sua vittima numero uno.

In carcere fino a due settimane fa

Stando a quanto riportano i media olandesi, l’uomo fino a due settimane fa era in carcere per reati di furto e stupro. La vittima della violenza, avvenuta nell’estate del 2017, ha raccontato che Tanis era stato arrestato e scontava la sua pena di sei settimane perché aveva violato alcune condizioni della libertà in attesa dell’udienza. “E’ pazzo, tossicodipendente, ho già avvertito la polizia, non è un terrorista, ma uno psicopatico”, ha detto la donna, che informa che Tanis era uscito dalla prigione in seguito a una richiesta fatta dal suo avvocato.
I vicini del quartiere di Kanaleneiland, dove viveva, lo descrivono come una “persona instabile, con molti problemi“.

Intanto la polizia ha interrogato due persone legate al killer, tra cui il papà.
Se ha fatto quello che ha fatto, dovrà essere punito“, ha detto Mehmet Tanis,
il padre dell’uomo, che assicura di aver perso i contatti con il figlio dal 2008, da quando era rientrato in Turchia dopo il divorzio con la madre del 37enne.

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