Strage di civili a Kramatorsk

A destroyed Russian military vehicle in a Bucha street, close to Kyiv, Ukraine, Tuesday, April 5, 2022. (AP Photo/Efrem Lukatsky)

ROMA (Lucrezia Clemente) – Corpi accasciati al suolo tra macchie di sangue, valigie e carrozzine abbandonate. E’ l’immagine drammatica che arriva dalla stazione di Kramatorsk, nella contesa regione di Donetsk, nel Donbass, dove un feroce attacco ha colpito i civili in attesa di raggiungere regioni più sicure. Secondo il governatore regionale Pavlo Kyrylenko, sono circa 50 le vittime, tra loro almeno 10 bambini. Kiev ha accusato Mosca, che ha negato la responsabilità dell’attacco. “I russi disumani non abbandonano i loro metodi. Mancando della forza e del coraggio di affrontarci sul campo di battaglia, colpiscono cinicamente i civili. È una malvagità che non ha limiti”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, avvertendo che “se questa malvagità non verrà punita, non si fermerà mai”.  Il ministero della Difesa russo ha accusato Kiev dell’attacco affermando che sul posto sono stati trovati frammenti di un missile Tochka-U, che viene utilizzato dalle forze armate ucraine. Mentre la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova, ha detto che l’esercito russo “ha usato un missile a grappolo Iskander ad alta precisione”. Sull’arma, riferiscono i media ucraini, la scritta “per i bambini”. “L’attacco a una stazione ferroviaria ucraina è l’ennesima orribile atrocità commessa dalla Russia”, ha tuonato il presidente Usa Joe Biden. Mentre il premier britannico Boris Johnson e il cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno parlato di crimini di guerra. Quanto accaduto a Kramatorsk fa parte degli “orrori che sta causando l’esercito russo in Ucraina”, “dobbiamo smetterla di dubitare di questi orrori”, ha affermato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, avvertendo di prepararsi a una guerra che “non finirà subito”. Notizie allarmanti sono arrivate anche da Odessa e da Izium, nella regione di Kharkiv. Nella notte tra giovedì e venerdì le truppe russe hanno lanciato un nuovo attacco missilistico che ha colpito l’area di Odessa. Secondo il rappresentante del comando operativo meridionale ci sarebbero state vittime. Per il rischio di attacchi missilistici, nell’intera regione è stato imposto un coprifuoco di un giorno e mezzo che inizierà alle 21 del 9 aprile e finirà alle 6 dell’11 aprile. Nel villaggio di Husarivka, nel distretto di Izium, la polizia nazionale ucraina ha riferito di aver trovato corpi mutilati con segni di tortura nel seminterrato di un’abitazione privata dove i russi avrebbero allestito una camera di tortura. I civili sarebbero stati bruciati vivi e tra loro ci sarebbe anche un bambino con segni di tortura. Le trattative per un cessate il fuoco tra le parti sono ancora in stallo. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov le ha definite “difficili”. Intanto il Cremlino ha ribadito che l’ “operazione speciale” potrebbe “finire presto”. “L’operazione continua, gli obiettivi sono stati raggiunti. Un lavoro sostanziale è in corso sia attraverso i militari in termini di avanzamento dell’operazione, sia attraverso i negoziatori che sono impegnati nei colloqui con le controparti ucraine”, ha detto Dmitry Peskov. Riguardo ai tempi il portavoce del Cremlino, che giovedì non ha escluso la fine dell’”operazione speciale” a breve, ha chiarito che “stiamo parlando del prossimo futuro”, non dei prossimi giorni.

(LaPresse)

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