Sudan, polizia impedisce nuove proteste antigovernative con lacrimogeni

La polizia in assetto antisommossa ha sparato gas lacrimongeni contro i dimostranti a Khartum, in Sudan, in vista di una marcia che avrebbe dovuto raggiungere il palazzo presidenziale per chiedere le dimissioni del presidente, Omar al-Bashir.

KHARTUM – La polizia in assetto antisommossa ha sparato gas lacrimongeni contro i dimostranti a Khartum, in Sudan, in vista di una marcia che avrebbe dovuto raggiungere il palazzo presidenziale per chiedere le dimissioni del presidente, Omar al-Bashir. Le proteste antigovernative proseguono nelle città sudanesi dal 19 novembre, quando le prime sono scoppiate pera una decisione dell’esecutivo di alzare il costo del pane. 19 persone tra cui due membri delle forze di sicurezza sono state uccise in scontri nelle dimostrazioni, ma Amnesty International ne ha contate 37.  Oggi piccoli gruppi di manifestanti si sono radunati nel centro di Khartum, dopo che l’Associazione professionisti del Sudan composta da medici, insegnanti e ingegneri ha convocato la marcia.

l’azione delle forze dell’ordine

La polizia è intervenuta subito, disperdendo i presenti con i lacrimogeni e non permettendo neppure a gruppetti di 10 persone di formarsi. Già sabato sera le forze di sicurezza sono state dispiegate nelle piazze della capitale. Proteste sono scoppiate anche a Madani e Atbara. Le autorità sudanesi hanno lanciato una repressione di leader dell’opposizione, attivisti e giornalisti, per impedire la diffusione delle proteste. Il Paese affronta una pesante crisi economica e il prezzo di alcuni beni, tra cui le medicine, è più che raddoppiato, con inflazione al 70%. Nelle città mancano regolarmente cibo e carburante.

LaPresse

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