Thailandia, 18enne saudita in fuga da famiglia: trattenuta in aeroporto

A una 18enne saudita richiedente asilo è stato negato l'ingresso in Thailandia, la donna è trattenuta nell'aeroporto di Bangkok. Rahaf Mohammed M Alqunun "è fuggita dalla sua famiglia per evitare un matrimonio ed è preoccupata di incontrare problemi se tornasse in Arabia Saudita".

(150621) -- BANGKOK, June 21, 2015 (Xinhua) --

BANGKOK – A una 18enne saudita richiedente asilo è stato negato l’ingresso in Thailandia, la donna è trattenuta nell’aeroporto di Bangkok. Rahaf Mohammed M Alqunun “è fuggita dalla sua famiglia per evitare un matrimonio ed è preoccupata di incontrare problemi se tornasse in Arabia Saudita”. Lo ha dichiarato il capo delle autorità per l’immigrazione thailandese, Surachate Hakparn, aggiungendo che le autorità thailandesi hanno contattato “l’ambasciata saudita per coordinarsi”. Rahaf e Human Rights Watch hanno dichiarato che la donna è stata bloccata da funzionari sauditi e kuwaitiani, quando è arrivata all’aeroporto di Suvarnabhumi. Inoltre  il suo passaporto le è stato sottratto con la forza. La donna ha detto a Bbc di aver rinunciato all’islam e di temere di essere uccisa dalla famiglia, se fosse costretta a tornare nel suo Paese.

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Secondo Bbc, la ragazza era in viaggio per il Kuwait con la famiglia, quando è fuggita con un volo due giorni fa, diretta in Australia con connessione a Bangkok. La polizia ha dichiarato che la donna non aveva visto per la Thailandia quindi si è avviato il processo per rimpatriarla. Tuttavia Bbc sottolinea che non è chiaro perché al-Qunun dovrebbe aver avuto bisogno di un visto, se era in transito per l’Australia e aveva un visto australiano. Inoltre, i cittadini sauditi in visita in Thailandia possono richiedere un visto all’arrivo. La 18enne ha scritto su Twitter di “non aver nulla da perdere” e: “Temo che la mia famiglia mi ucciderà”.

il precedente

Un caso simile avvenne nell’aprile 2017. Questo quando un’altra donna saudita, la 24enne Dina Ali Lasloom, in transito per l’Australia, fu fermata nelle Filippine e costretta con la forza al rimpatrio. Fuggiva dal Paese perché non voleva più sottostare al controllo di un ‘guardiano’ maschio e alle pesanti limitazioni ai diritti delle donne.

LaPresse

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