VENEZIA – “Stavo tentando di rianimare mia suocera”. Così si è giustificato un 56enne veneziano, arrestato a Chioggia dopo aver tentato di uccidere, soffocandola con un telo, l’anziana suocera ricoverata in ospedale.
L’anziana era ricoverata a causa di un’ischemia cerebrale
Asalvare la 83enne, in ospedale per una ischemia cerebrale, è stata una badante, che accudiva un’altra signora nella stessa stanza. Uscita perché la sua assistita dormiva, è rientrata all’improvviso, notando l’uomo che un telo cerato in mano tentava di coprire il naso e la bocca della suocera, che muoveva la testa e si dimenava per liberarsi. Mentre tentava il soffocamento, nell’altra mano teneva un telefono cellulare di cui fissava lo schermo, controllando lo scorrere del tempo mediante un cronometro.
La pronta reazione della badante ha salvato la vita alla donna
La badante ha fissato la scena per alcuni secondi, sino a quando l’uomo non si è accorto della sua presenza e ha mollato la presa. L’anziana è riuscita a riprendere fiato, e pian piano la respirazione si è normalizzata.
A informare le infermiere è stata la stessa badante, che è corsa fuori dalla stanza per dare l’allarme.
Gli investigatori non hanno creduto alle giustificazioni dell’uomo
L’uomo allora ha tentato la carta della manovra “innovativa” per salvare l’anziana donna: avrebbe voluto – si è giustificato – “provocare reazioni nella paziente”. Il genero è stato poi arrestato per tentato omicidio dai carabinieri, chiamati dal personale e dalla stessa badante-testimone che aveva ripreso tutto con uno smartphone. L’ipotesi degli investigatori è che l’uomo, disoccupato dal 2015, fosse preoccupato dall’impegno economico delle cure per la suocera, prossima alle dimissioni dall’ospedale e anche, a quanto pare, in possesso di consistenti risparmi e di una casa di proprietà.