Superbonus, Gelmini-Lombardo,:”Sbloccare cessione dei crediti già maturati”

Anche dalle audizioni al Senato è emersa la necessità di sbloccare i crediti fiscali già maturati con i bonus dell’edilizia per prevenire l’impatto che il blocco può avere su occupazione e tenuta delle imprese.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Maria Stella Gelmini

Anche dalle audizioni al Senato è emersa la necessità di sbloccare i crediti fiscali già maturati con i bonus dell’edilizia per prevenire l’impatto che il blocco può avere su occupazione e tenuta delle imprese. La proposta del Governo su questo tema non è risolutiva, come affermato anche ieri dall’Abi. La semplice dilazione dei termini da 5 a 10 anni non risolve il problema di liquidità immediata delle imprese che hanno praticato lo sconto in fattura. Una proposta che trova il nostro sostegno è quella presentata ieri da Abi e Ance: si tratta di utilizzare in compensazione i crediti di imposta con parte dei riversamenti degli F24, relativamente ad interventi già avviati negli anni 2021-2022 e per il 2023, limitatamente ai lavori già iniziati che, alla data di entrata in vigore della legge, abbiano già presentato il relativo titolo abilitativo”. Così in una nota congiunta Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione, e Marco Lombardo, senatore di Azione. “Ciò – spiegano Gelmini e Lombardo – non inciderebbe nell’azione di contrasto di abusi e comportamenti fraudolenti che vanno certamente combattuti. L’incertezza del quadro normativo sta creando una situazione paradossale in cui i cantieri sono bloccati e i cassetti fiscali delle imprese edili sono pieni di crediti da evadere che possono essere ceduti anche per effetto dell’oramai quasi esaurita capacità di compensazione con debiti fiscali e contributivi dei potenziali compratori. Ci auguriamo che la proposta di ABI ed Ance possa trovare il più ampio sostegno delle altre forze di opposizione e sia accolta dalla maggioranza, per chiudere in maniera dignitosa la vicenda dello stock dei crediti fiscali, rispondendo così alle forti preoccupazioni di migliaia di imprese e lavoratori del mondo dell’edilizia”.

LaPresse

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