ROMA – Tangenti, sei poliziotti in carcere. Un settimo al quale è stata applicata la misura interdittiva. E poi ancora un dipendente della Procura di Roma e un noto pregiudicato, entrambi dietro le sbarre. E’ questo l’esito dell’inchiesta coordinata coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Nadia Plastina, che ha portato all’esecuzione delle 9 misure cautelari contenute nell’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Roma.
Soffiate e tangenti, i poliziotti sotto accusa
Secondo quanto accertato dagli inquirenti capitolini, un insano sistema impregnato di illeciti si era venuto a creare nelle ‘stanze’ delle stesse forze dell’ordine. Le nove persone sono infatti ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di: corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, accesso abusivo ad sistema informatico o telematico e rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio. Il lavoro dei magistrati ha portato quindi a svelare i presunti illeciti commessi dai poliziotti coinvolti. Gli agenti, infatti, avrebbero costantemente informato gli indagati degli accertamenti in corso in cambio di denaro o altro tipo di beneficio. Una prassi consolidata, secondo il Tribunale, protrattasi nel tempo.
Gli arresti all’alba
Insomma, non un caso isolato e non certo da parte di un solo agente della polizia. Anzi. Gli inquirenti hanno ricostruito una fitta rete di corruzione che, naturalmente, ha comportato innumerevoli effetti negativi sulle indagini condotte dalle stesse forze dell’ordine. Le tangenti venivano intascate proprio da chi avrebbe dovuto combattere il crimine e che invece col crimine interagiva continuamente. Il contatto con la Procura, tramite il dipendente finito dietro le sbarre, assicurava al tempo stesso tempestività nel conoscere in anticipo le mosse dei magistrati. Ricevute le informazioni, partiva il passaparola ‘retribuito’ dagli indagati. A eseguire gli arresti, all’alba di quest’oggi, sono stati i carabinieri del nucleo investigativo di Roma e quelli della squadra mobile della Questura.