Tap, perquisizioni del Noe: 3 indagati per scarichi industriali inquinanti

Rilevate tracce di sostanze nocive nelle falde acquifere

Roma (LaPresse) – I carabinieri del Noe hanno effettuato una serie di perquisizioni e acquisizioni di documenti a Lecce, Melendugno, Roma, Milano. E nel cantiere della Trans Adriatic Pipeline spa (Tap) di San Basilio (in località San Foca). Nell’ambito di un’indagine partita la scorsa estate a seguito del rilevamento di agenti inquinanti fuori norma nelle falde acquifere e nei terreni della zona interessata dai lavori del gasdotto.

Nel fascicolo, aperto dalla procura di Lecce, si ipotizza il reato di scarico abusivo industriale di acque reflue. Sono indagati tre dirigenti Tap. Si tratta di Clara Risso, legale rappresentante della società in Italia, Michele Elia, country manager e Gabriele Paolo Lanza project manager per l’Italia.

Rilevate tracce di sostanze nocive nelle falde acquifere

L’indagine è partita dopo rilievi di Arpa e Noe che hanno rilevato nel terreno tracce di cromo esavalente. A seguito di essi il sindaco di Melendugno Marco Potì ha presentato un esposto in procura.

Ieri le verifiche con una serie di acquisizioni documentali nelle sedi Tap e Sgs Italia. A Milano e a Villa Franca Padovana, rispettivamente sede amministrativa e dei laboratori di analisi). Responsabili dei rilievi autonomi utilizzati dalla società che si occupa della costruzione del gasdotto Trans-Adriatico.

Secondo i dati denunciati dai responsabili dell’infrastruttura fino alla primavera del 2018, gli agenti inquinanti erano inferiori alla soglia consentita. Gli inquirenti stanno cercando di verificare se la società fosse, già allora, consapevole dei dati non conformi alla normativa, evidenziati all’inizio della scorsa estate dalle analisi dell’Arpa.

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