CASERTA – Fermento nel Movimento 5 Stelle per la battaglia contro la Tav Torino-Lione. Davide Casaleggio nega che il governo giallo-verde possa crollare a causa delle frizioni con la Lega sull’alta velocità.
“Non credo che ci sarà una crisi dell’esecutivo” ha dichiarato al Villaggio Rousseau.
Il ‘No’ dei 5 Stelle non sarebbe però una battaglia ideologica, bensì una lotta identitaria del Movimento. “Non era un’idea ideologica o per dire no a qualcosa, era per dire di cambiare rotta rispetto a opere che non servono e non servivano, con documenti concreti e sostanziali”, ha affermato il presidente della Camera Roberto Fico. E intanto la ‘sparizione dai radar’ di Alessandro Di Battista ha lasciato Luigi Di Maio da solo ad affrontare il nodo con il Carroccio.
Il No di Fico: “Non è ideologico, è battaglia identitaria”
“Nel 2005 la prima riunione non del Movimento, perché non esisteva, ma dei Meetup che nascevano, fu fatta a Torino perché quel giorno c’era la grande manifestazione per dire no alla Tav” ha raccontato il presidente Fico a Napoli. “Eravamo un centinaio di persone, oggi alcuni non ci sono, c’era anche Beppe Grillo, finì la riunione e andammo tutti alla manifestazione No Tav”.
Le cose da allora sono però cambiate, almeno secondo lui. Il Movimento sembra quasi negare, nel suo tentativo di aggrapparsi a una non identificata ‘identità’, le motivazioni all’origine del ‘No’ alla Tav. Taglia corto Casaleggio, che glissa le tensioni con gli alleati della Padania. “Non penso ci sia un crisi di governo” ha dichiarato al Villaggio Rousseau. “So che voi (i giornalisti, ndr) avete questo focus. Ma oggi siamo a un bell’evento di partecipazione e vorrei parlare di questo” ha detto ai microfoni.
Di Battista ‘desaparecido’ da un mese: Di Maio lasciato da solo ad affrontare la Lega
Mentre il movimento è in subbuglio Di Maio è monco del suo principale alleato interno. Di Battista non si vede infatti da un mese. Dopo le foto abbracciati al suo ritorno da un viaggio di sette mesi in Sud America non c’è stato più nulla.
I post aggressivi sui social hanno lasciato il posto a un silenzio quasi imbarazzato. Un’assenza pesante e vistosa quella del capo dell’ala dura dei 5 Stelle. Proprio nel momento in cui il partito si trova a dover fare i conti con una crisi che rischia di essere irreversbile. Il ministro Di Maio, vicepresidente del governo, si trova da solo in prima linea ad affrontare la battaglia contro la Lega.