Siri: sulla Tav c’è un impegno con la Francia

Roma, 21 mag. (LaPresse) – “La questione Tav non va demonizzata ma non va nemmeno banalizzata. Ci troviamo di fronte a un’opera che ha ricevuto la ratifica di due Parlamenti, ovvero di quello francese e di quello italiano. Quindi dovremmo essere capaci di conciliare sia le esigenze del territorio che ci chiede una ridefinizione del progetto, sia le aspettative dei colleghi francesi con cui abbiamo preso un impegno”. Così in un’intervista al Corriere della Sera il leghista Armando Siri. Per l’Ilva “servirà subito un piano per adeguare gli standard di sicurezza ambientale e per garantire il bene primario della salute dei cittadini”.

Quanto al fisco, “faremo la pace fiscale” prima di ogni cosa, spiega Siri, “significa dare la possibilità a milioni di piccoli contribuenti in difficoltà economiche di stralciare con una piccola quota il loro debito con Equitalia”. “La flat tax per le imprese e per le famiglie sarà in vigore dal 2019. E ha un costo di circa 50 miliardi. Dalla pace fiscale ci aspettiamo introiti per circa 35 miliardi. Abbiamo poi previsto una spending review per almeno una ventina di miliardi. A ciò si aggiunge l’abolizione di una serie di tax expenditures (decontribuzioni, bonus fiscali). Un’ultima parte di introiti potrebbe infine giungere dalla cessione del patrimonio pubblico immobiliare non strategico”, aggiunge.

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