ROMA – La scossa di terremoto di magnitudo 3.6 registrata a una ventina di chilometri da Roma ha seminato il panico nella zona dei Castelli Romani e nella capitale stessa. L’epicentro è stato registrato dall’Ingv a tre chilometri dal comune di Colonna, a 9 chilometri di profondità. San Cesareo, Gallicano nel Lazio, Zagarolo e Monte Compatri gli altri Comuni vicini.
Terremoto a Roma, verifiche al patrimonio culturale: danneggiata una chiesa di Montecompatri
Il ministero per i Beni Culturali ha attivato l’unità di crisi per verificare eventuali danni al patrimonio culturale. Sono state riscontrati danni alla chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo di Montecompatri. “Subito dopo la scossa di terremoto con epicentro a Colonna tutte le squadre di volontariato di Protezione civile dei Castelli Romani sono uscite sul territorio in perlustrazione. È stata immediatamente attivata l’Associazione Nazionale degli Ingegneri che ha inviato alcune squadre nei punti più critici tra i quali Colonna e Montecompatri. A Montecompatri è risultata avere alcune lesioni la chiesa Santa Maria Assunta in Cielo ed è stata dichiarata inagibile la casa parrocchiale adiacente al Duomo. Mentre a Colonna i vigili del fuoco stanno ancora operando le verifiche di agibilità di alcune abitazioni”.Così una nota dell’agenzia regionale di Protezione Civile.
Verifiche al Colosseo, sospesa la circolazione della Metro C
Subito dpo il sisma sono partite anche le verifiche Colosseo e nell’attigua area archeologica. Nessun danno è stato rilevato. In città proseguono comunque le misure di sicurezza di rito post sisma. L’azienda di trasporti di Roma ha sospeso la circolazione della metro C per un breve periodo per svolgere delle verifiche. In corso inoltre monitoraggi nei centri storici delle città dei Castelli romani.