Tifoso morto, auto sequestrata a Napoli. Piovella al gip: Daniele travolto da due vetture

Ieri pomeriggio l'interrogatorio dell'ultras arrestato per gli assalti ai van dei tifosi napoletani. Probabilmente proprio a seguito delle rivelazioni di Piovella e grazie allo sviluppo delle indagini, gli inquirenti hanno individuato una delle possibili auto che ha travolto e ammazzato Belardinelli

Marco Piovella (foto pubblicata dal Corriere della Sera) e Daniele Belardinelli

MILANO – Ha scelto di rispondere: Marco Piovella, laurea al politecnico e leader della Curva Nord dell’Inter, ieri pomeriggio ha affrontato le domande del gip Guido Salvini.

L’interrogatorio

L’ultras nero-azzurro con il giudice del tribunale di Milano (che ha ordinato il suo arresto) ha parlato di Daniele Belardinelli. Il capo ultras del Varese, in trasferta a San Siro, è stato investito e ucciso da un’auto in via Novara, prima del match Inter-Napoli (andato in scena nel Boxing Day italiano).

Piovella ha sostenuto di aver visto prima l’amico disteso al suo e poi travolto da un’automobile. Stando alle sue dichiarazioni la vittima sarebbe stata investita due volte.

Il tifoso interista si è difeso dalle accuse dicendo di non essere stato l’ideatore del raid ai van che trasportavano i sostenitori del Napoli. Ha dichiarato di occuparsi semplicemente delle coreografie della curva.

Le dichiarazioni di Da Ros

A tirare in ballo Piovella nei giorni scorsi è stato Luca Da Ros, arrestato il 27 dicembre scorso insieme a Francesco Baj e Simone Tira. I tre vennero ammanettati proprio a seguito degli scontri avvenuti prima dell’incontro di Seria A del giorno di Santo Stefano.

Probabilmente proprio a seguito delle rivelazioni di Piovella e grazie allo sviluppo delle indagini, gli inquirenti hanno individuato tre delle possibili auto che hanno travolto e ammazzato Belardinelli. Una vettura, un’Audi station wagon, è stata già sequestrata nel capoluogo campano: risulta intestata in leasing al padre di un tifoso napoletano.

I video

La Digos che sta seguendo l’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri, è arrivata a quella macchina grazie a nuovi video degli scontri: alcune telecamere avrebbero inquadrato l’Audi ma non la targa. Fondamentale sono state nuove testimonianze acquisite dai poliziotti.

Si attendono ora i sigilli anche alle altre due auto: bisognerà analizzarle per comprendere se abbiano avuto o meno un ruolo nella morte dell’ultras di Varese.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome