Tim, Vivendi all’attacco: “Convocare l’assemblea al più presto”

Nonostante abbia perso il controllo della società in primavera, il gruppo francese resta azionista di maggioranza relativa con poco meno del 24% del capitale

MILANO (AWE/LaPresse) – La battaglia per il controllo di Telecom Italia non conosce tregua. L’azionista di maggioranza relativa Vivendi torna all’attacco, e in un comunicato annuncia l’intenzione di chiedere la convocazione di un’assemblea.

Tim, l’accusa del gruppo Vivendi

“Nonostante la recente e forte raccomandazione del collegio sindacale, il cda di Tim, composto in maggioranza da membri sostenuti da Elliott, ha deciso il 6 dicembre di non convocare un’assemblea per votare la nomina di nuovi revisori. Questa decisione, come molte altre prima, va contro tutte le regole di governance ed è fonte di disorganizzazione”, è l’accusa del gruppo francese.

La convocazione dell’assemblea

Vivendi anticipa che scriverà al board “prima della fine della settimana, per spingerlo a convocare un’assemblea il più presto possibile per nominare i nuovi revisori, revocare cinque dei dieci membri del consiglio riconducibili alla lista Elliott, in particolar modo coloro che sono stati coinvolti nei problemi di governance, e proporre la nomina di cinque nuovi amministratori”.

La replica dell’ad di Tim

“Siamo indipendenti, abbiamo creato una public company, non dovremmo perdere tempo a difendere noi stessi da un azionista che di fatto ha creato questa situazione”, replica il presidente di Tim, Fulvio Conti, nel corso di una tavola rotonda della Italy Corporate Governance Conference a Palazzo Mezzanotte.

“Noi siamo qui per servire non un singolo azionista, ma tutti gli azionisti, oltre 480mila persone in gran parte italiane. Siamo qui per difendere la nostra indipendenza, per difendere un nuovo piano e un nuovo management, perché questo proverà il punto di avere un attivista che entra nella compagnia, per creare valore per tutti gli azionisti, nessuno escluso”, spiega.

Contrasti sul piano aziendale

Il presidente della società di telecomunicazioni ha ricordato che con l’ingresso del nuovo board, dopo l’assemblea dello scorso maggio, “l’a.d. è rimasto lo stesso, il piano è rimasto lo stesso, l’azionista di maggioranza relativa è rimasto lo stesso”, e si è chiesto perché Vivendi non si sia concentrata sugli obiettivi prefissi. “Perché stava pensando in qualche modo a una rivincita. Voleva tornare a essere la vera maggioranza”, la risposta.

“L’azionista che aveva perso la maggioranza si lamentava del suo stesso piano, che non stava realizzato gli obiettivi”, ha sottolineato ancora Conti, “questo è un modo di vedere le cose ironico e miope, ora ci siamo detti che, se siamo davvero attivisti, dobbiamo andare avanti, cambiare management e cambiare piano, ed è quello che stiamo facendo”.

“Non capisco nemmeno la notizia che è uscita, perché comunicare qualcosa che tra qualche giorno verrà comunicato? È un po’ singolare, perché si comunica un futuro annuncio”, evidenzia intanto Massimo Ferrari, consigliere di Tim, secondo il quale “non si capisce l’esigenza” perché Vivendi “potrebbe chiedere l’assemblea quando vuole”.

Vivendi è ancora azionista di maggioranza

Vivendi ha perso il controllo della società in primavera, ma resta azionista di maggioranza relativa con poco meno del 24% del capitale. Ha quindi il diritto di convocare una nuova assemblea, dal momento che legge prevede che ogni socio con oltre il 5% lo possa fare. Venendo alla Borsa, a Piazza Affari il titolo di Telecom Italia ha chiuso in netto rialzo, con un +2,99% a 0,56 euro.

di Simone Gorla

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