Torino, truffa ai risparmiatori: sequestrati 6 milioni a broker e complici

La guardia di finanza di Torino ha sequestrato beni e altre utilità fino a 6 milioni di euro

Guardia di Finanza
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

TORINO – Torino, truffa ai risparmiatori: sequestrati 6 milioni a broker e complici. La guardia di finanza di Torino ha sequestrato beni e altre utilità fino a 6 milioni di euro. Nei confronti di un private-banker della Banca Leonardo, del capoluogo piemontese. Ma anche di coniugi che hanno collaborato con lui per riciclare il denaro sottratto ai clienti-risparmiatori ignari delle attività fraudolente realizzate a loro danno. Ai due uomini è notificato anche il divieto di espatrio e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre volte alla settimana.

Le attività di indagine, condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria e dalla sezione del capoluogo piemontese, coordinate dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dal pm Elisa Buffa, sono avviate a seguito della fuga in Brasile del broker. Avvenuta nel marzo 2017. E dopo alcune querele di risparmiatori che avevano rilevato ammanchi considerevoli sui propri conti.

Il broker avrebbe sottratto circa 8 milioni di euro

Attraverso l’esecuzione di mirati accertamenti bancari nei confronti dei clienti seguiti dal promotore, nonché numerose attività di perquisizione, è accertato che quest’ultimo ha sottratto circa 8 milioni e mezzo di euro. Nei confronti di 16 risparmiatori. Attraverso l’utilizzo di moduli firmati in bianco o con firma falsa, ovvero facendo credere ai correntisti di investirli in strumenti finanziari nazionali o esteri. In realtà, le somme così fraudolentemente sottratte sono utilizzate in parte per l’acquisto, la vendita e la permuta di orologi di lusso nuovi e usati. Ma anche la compravendita di monete antiche e di valore, nonché di autovetture fuoriserie. La restante parte è trasferita in favore di imprese italiane ed estere. Localizzate in Brasile, in Svizzera e a Malta. Riconducibili al broker e alla coppia di coniugi, anche mediante l’interposizione di società ‘schermo’.

Contestati i reati di autoriciclaggio, furto aggravato, truffa, appropriazione indebita e abusivismo finanziario nei confronti del private-banker. Oltre a riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita nei confronti dei due coniugi.

I flussi di denaro verso l’estero ricostruiti dai finanzieri

I flussi di denaro verso l’estero, finalizzati a cercare di ripulire i proventi delle condotte fraudolente contestate agli indagati e farne perdere le tracce. Sono stati ricostruiti dai finanzieri attraverso diversificati strumenti investigativi. Tra cui spiccano specifiche attività di cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia. Queste ultime attivate per il tramite del II reparto del Comando generale. Che hanno permesso di individuare tutte le società utilizzate come schermo, nonché le partecipazioni detenute all’estero.

Al fine di dare esecuzione ai provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria, sono eseguite perquisizioni a Torino e provincia, Roma, Pavia, Savona, Siracusa e Porto Rotondo (SS). Con il contestuale sequestro preventivo di 12 immobili, 21 terreni e 8 autovetture.

Sono stati inoltre recuperati e sottoposti a sequestro 46 orologi di lusso quasi tutti Rolex e Patek Philippe. Ma anche collezioni di monete d’oro, auto sportive e Suv. Nonché moto di grossa cilindrata tra cui una Range Rover Discovery, un’Audi Q5, un’Alfa Romeo 4C, una 500 Abarth e una moto Harley Davidson, tutte intestate fittiziamente a società con sede in Germania e in Lussemburgo.

(LaPresse)

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