Tour, Nibali trionfa sulle Alpi. Bernal pronto all’incoronazione

Foto Marco Bertorello /AFP in foto Vincenzo Nibali

MILANO – Il morso dello ‘Squalo’ è arrivato. La voleva, l’ha cercata e l’ha ottenuta: all’ultima occasione disponibile, Vincenzo Nibali scrive il suo nome in una tappa del Tour de France. Un’edizione particolarmente sofferta quella del 35enne siciliano, ormai fuori dai giochi di classifica. Ma che comunque ha deciso di onorare con un’azione degna della sua classe.

Nibali ha tagliato da solo il traguardo in Val Thorens al termine dei 59,5 km previsti dal percorso, accorciato di 70 km a causa del maltempo che ha già segnato la giornata di venerdì. Tappa corta e che presentava solo un Gpm degli iniziali tre previsti, non per questo non combattuta.

Il corridore della Bahrain-Merida ha partecipato alla fuga di giornata – insieme a Gallopin (Ag2r), Woods (EF), Zakarin (Katusha) e Perichon (Cofidis) – e poi staccato tutti, percorrendo gli ultimi dodici chilometri in solitudine. Nibali ha preceduto gli spagnoli della Movistar Alejandro Valverde ( a 10″) e Mikel Landa (+14″) e staccando di 17″ il duo del Team Ineos formato dalla maglia gialla Egan Bernal e Geraint Thomas. Bello il gesto del gallese che ha alzato il braccio del compagno, come a celebrare il suo successo.

“E’ stata una vittoria molto sofferta”, ha commentato lo ‘Squalo’, apparso con gli occhi lucidi al traguardo. “E’ stato molto difficile per me questo Tour, non era facile dopo le fatiche del Giro. Qualcuno diceva che avrei dovuto andare a casa ma per me era giusto onorare il Tour anche se la condizione non era la migliore”.

“Negli ultimi giorni stavo molto meglio. Ho voluto riprovare oggi dopo le fatiche di ieri”, ha proseguito il siciliano, che trionfò al Tour nel 2014. “La salita finale era interminabile, vero che era corta ma sembrava quasi una cronoscalata. Gli ultimi 500 metri non finivano più. All’arrivo è stata una liberazione. Avere vinto qui mi ha dato una grande gioia”. E di gioia ne deve provare parecchia anche Egan Bernal, che si prepara ad essere incornato a Parigi e a riscrivere la storia della Grande Boucle.

Il 22enne colombiano conserva il comando della classifica, con un vantaggio di 1’11” su Thomas – il Team Ineos sorride per la doppietta – e ipoteca così il trionfo finale, primo corridore del suo paese a riuscirci, alla vigilia dell’ultima frazione, con partenza da Rambouillet e passerella finale sugli Champs Elysees dopo 128 km. Non l’epilogo che sognavano i francesi, che speravano nella vittoria del loro Julian Alaphilippe, crollato nell’ascesa finale, giunto a 3’17” da Nibali e sprofondato al quinto posto nella generale. Ma il podio, viste le prestazioni offerte durante il Tour, sarebbe stato meritato. Chiude terzo l’ottimo Steven Kruijswijk davanti alla rivelazione Emanuel Buchmann. (LaPresse)

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