Due computer, due cellulari, e documentazione attinente le pratiche al centro dell’indagine che ha portato al suo arresto. E’ questo il materiale sottoposto a sequestro ieri al termine della perquisizione effettuata dai carabinieri della Compagnia di Maddaloni presso lo studio a Frattamaggiore dell’avvocato Luigi Russo. Originario di Napoli, residente formalmente a Cusano Mutri, in provincia di Benevento, domiciliato a Maddaloni, studio nel comune di Frattamaggiore in provincia di Napoli e in precedenza a Capodimonte di Napoli, Russo, 65 anni, è stato arrestato ieri mattina dai militari dell’Arma della stazione di Maddaloni.
E’ stato posto ai domiciliari. Falso, per induzione, in atto pubblico, truffa: sono queste le due ipotesi di reato a suo carico contenute nell’ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Avrebbe indotto in errore due notai relativamente al rilascio di alcune procure autenticate da questi ultimi, entrambi di Maddaloni, che autorizzarono Luigi Russo a ritirare somme di denaro a titolo di risarcimento danni da incidenti stradali. Il pm della Procura della Repubblica presso il tribunale sammaritano (procuratore aggiunto Alessandro Milita) ha accertato con i necessari riscontri che tra il 2016 e il 2019 l’avvocato indusse in errore i due notai facendosi autenticare almeno sessanta procure speciali rilasciate in suo favore da persone del tutto inconsapevoli. Una delle persone che rilasciò la procura speciale a Russo era in realtà morta tre anni prima. Si calcola che il professionista sia giunto ad incassare una somma di denaro di circa 210mila euro dalle compagnie assicurative con riferimento ai falsi incidenti stradali. Le indagini partirono nel 2019. Un notaio di Maddaloni segnalò attraverso una denuncia di aver appreso della falsità di una procura speciale (da lui stesso autenticata) apparentemente rilasciata in favore di Russo da una persona in realtà risultata morta nel 2013. La procura aveva un fine: Russo con quella procura ricevuta dal soggetto in realtà deceduto fu autorizzato ad incassare la somma di denaro liquidata da una compagnia assicurativa a seguito di un incidente stradale. Dopo la prima segnalazione ne arrivò un’altra, di un secondo notaio. Poi le indagini. Ieri l’arresto e il sequestro preventivo per cercare denaro, conti correnti e altro fino alla soma di 210mila euro, l’ipotizzato valore della truffa commessa per la Procura da Russo. Sarà sottoposto ad interrogatorio di garanzia nei prossimi giorni dal gip che ha firmato l’ordinanza cautelare. Le indagini invece sono state espletate dai carabinieri della Compagnia di Maddaloni (capitano Stefano Scollato, tenente Raffaele Di Donato). Dal sequestro effettuato ieri è emerso materiale documentale che sarà inviato a sua volta in Procura per ulteriori indagini anche in merito ad altri casi di persone truffate.