Ucraina: Cav dice no all’invio di armi, l’Ue convinca Kiev ad accogliere le domande di Putin

Bisogna far sedere il 'signor Putin' a un tavolo e per questo "l'Europa deve essere unita e fare una proposta di pace a Putin e agli ucraini, cercando di fare accogliere a Kiev le domande della Russia"

In foto Vladimir Putin Foto Alexei Nikolsky / Sputnik, Kremlin Pool via AP

ROMA – Bisogna far sedere il ‘signor Putin’ a un tavolo e per questo “l’Europa deve essere unita e fare una proposta di pace a Putin e agli ucraini, cercando di fare accogliere a Kiev le domande della Russia”. Silvio Berlusconi arriva a Napoli per la convention di Forza Italia, a cui parteciperà domani, e sulla guerra in Ucraina crea l’effetto tsunami. Il leader azzurro – con al suo fianco la compagna Marta Fascina, Licia Ronzulli e Alberto Barachini, oltre all’inseparabile staff – si gode il capoluogo partenopeo davanti a una mozzarella di bufala “buonissima” nel ristorante ‘Cicciotto’, con tanto di anziano proprietario che intona ‘Malafemmena’ in onore dell’illustre ospite. Le beghe interne che investono il partito sembrano non interessare l’uomo di Arcore che con una battuta le derubrica a “fuochi di artificio che non mi spaventano”. E ancora. In Lombardia – è il messaggio al vetriolo indirizzato a Mariastella Gelmini – la sostituzione di Massimiliano Salini con Ronzulli “era una cosa richiesta da tutti i lombardi”. Insomma, Berlusconi non si scompone, guarda a Forza Italia che vuole riportare al 20 per cento dei tempi d’oro, un partito il cui rilancio “è già partito da Roma, con il mio primo intervento”.

I cronisti fuori dal ristorante – che ha preparato oltre alla tipica mozzarella di bufala, anche calamaretti e gamberi di scoglio fritti, scialatielli alle vongole in bianco e dolci tipici come babà e crostate – non si accontentano e sotto il sole di Napoli attendono ancora il ‘verbo’ del Cav. E Berlusconi non si fa desiderare. È qui che quasi a briglia sciolte torna – dopo l’intervento durissimo di Treviglio – a criticare Nato e Gran Bretagna: “Per portare Putin al tavolo delle trattative non bisogna fare le dichiarazioni che sento da tutte le parti”. E non è tutto. Berlusconi scandisce il suo pensiero sull’invio di armi, praticamente abbracciando la linea di Matteo Salvini: “Io dico che inviare armi significa essere cobelligeranti, essere anche noi in guerra. Cerchiamo di far finire in fretta questa guerra e, se dovessimo inviare armi, sarebbe bene non farne tanta pubblicità”. L’ex premier ha come faro quello di arrivare alla pace al più presto perché “altrimenti vanno avanti devastazioni e stragi”, e questo non può prescindere anche da un compromesso con l’invasore. Berlusconi ha già condannato l’aggressione della Federazione Russa, dicendosi “deluso” del comportamento di Putin, ma arrivati a questo punto c’è sicuramente bisogno di una svolta mettendo tutti attorno a un tavolo. E questo significa che ogni commensale deve fare delle rinunce, è il ragionamento.

Le parole del leader azzurro fanno saltare sulla sedia Carlo Calenda che, sul concetto secondo cui l’invio di armi “significa essere cobelligeranti”, è tagliente: “E qui siamo oltre Salvini. Possibile che questo Paese non riesca ad avere un centrodestra normale?”. Anche dal centrodestra non gradiscono: “Mandare armi ad un popolo invaso è cobelligeranza? ‘L’Ue convinca Kiev ad accettare richieste della Russia’. Presidente Berlusconi, spero di non aver capito le sue parole o che sia stato frainteso! L’Ucraina invasa ha diritto di difendersi, i popoli liberi hanno il dovere di aiutarla. L’unica pace possibile è il ritiro della Russia. Una pace diversa si chiamerebbe resa”, scandisce Giovanni Toti. Durissimo il commento di Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di ‘Italia al Centro’ ed ex Forza Italia: “Evidentemente c’è chi vuole che l’Italia finisca la guerra dalla parte opposta a quella in cui l’ha cominciata. Il richiamo dell’8 settembre”.

(Donatella Di Nitto/LaPresse)

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