Ucraina, Fassina: “L’Ue dica se l’obiettivo è la difesa di Kiev o il cambio del regime in Russia”

Le parole del deputato di Leu

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Stefano Fassina

MILANO – “La Ue chiarisca se l’obiettivo è la difesa dell’Ucraina o il cambio di regime in Russia. Bisogna salvaguardare la sovranità dell’Ucraina con un compromesso con Putin per far finire la guerra. Altrimenti si rischiano conseguenze catastrofiche”. Lo ha detto Stefano Fassina, deputato di Leu, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.

Sulla guerra russo-ucraina per Fassina “Dobbiamo innanzitutto chiarire qual è l’obiettivo del sostegno all’Ucraina nell’aggressione che ha ricevuto dalla Russia. Questo è un punto fondamentale. Se l’obiettivo è la difesa della democrazia in Ucraina è un conto, se invece l’obiettivo è la vittoria dell’Ucraina e il cambio di regime a Mosca allora andremo avanti in una guerra sempre più pericolosa. Sentir dire che vogliamo far vincere l’Ucraina vuol dire che ci sarà un coinvolgimento sempre più consistente della Nato. Se la guerra finisce nelle prossime settimane è un conto, se invece non sarà così le conseguenze economiche e sociali si ripercuoteranno sull’EUropa e in particolare su di noi. L’Ue deve maturare un atlantismo adulto, deve capire che non può essere subalterna agli Usa. Bisogna salvaguardare la sovranità dell’Ucraina con un compromesso con Putin per far finire la guerra”.

Fassina ha parlato anche della posizione dei Paesi dell’Est. “L’Ungheria e anche la Slovacchia dipendono dal petrolio del gas russo nell’ordine del 70-80% quindi oltre al filoputinismo c’è anche una questione di sopravvivenza – ha chiarito – . Dopodichè ci sono posizioni diverse nell’Ue e temo che a breve non ci si possa fare nulla perchè non è prevista l’espulsione di un Paese in così breve tempo. A mio parere Germania, Francia, Spagna e Italia dovrebbero decidere di portare avanti azioni più coordinate. Il principio che è maggiormente assente in questa situazione è il realismo. Quando ti muovi in un terreno internazionale è chiaro che devi fare i conti con il principio di realtà. Se si continuano a sottostimare le conseguenze dell’andamento della guerra anche sul piano nazionale ci saranno conseguenze serie. Le sanzioni più dure come il blocco del gas non possiamo applicarle. Questo vuol dire che Putin, per quanto odioso sia, bisogna fare i conti. Altrimenti, se l’obiettivo è far fuori Putin si rischiano conseguenze catastrofiche”.

(LaPresse)

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