ROMA – Per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina, Mosca ha denunciato un attacco sul suolo russo. Secondo il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, due elicotteri delle forze armate di Kiev, avrebbero colpito un deposito petrolifero nella città, scatenando un vasto incendio, poi domato dai vigili del fuoco. L’Ucraina ha negato la responsabilità dell’attacco.
Per tutta la giornata è proseguita l’offensiva russa sul terreno ucraino. Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha parlato di “pesanti” combattimenti scoppiati a nord e a est della capitale. Mentre il viceministro dell’Istruzione Andriy Vitrenko ha denunciato la completa distruzione dell’università di Kharkiv.
La situazione resta disperata a Mariupol dove si aspettava l’inizio dell’evacuazione dei civili. La Croce Rossa non è però riuscita a raggiungere la città sotto assedio. Una squadra è stata costretta a tornare a Zaporizhzhia “dopo che accordi e condizioni hanno reso impossibile procedere”, ha riferito il Comitato Internazionale della Croce Rossa. La squadra era composta da tre veicoli e nove membri del personale. “Affinché l’operazione abbia successo, è fondamentale che le parti rispettino gli accordi e forniscano le condizioni e le garanzie di sicurezza necessarie”, ha sottolineato il comitato, promettendo un nuovo tentativo domani.
Mentre infuriano i combattimenti, è continuato il lavoro delle diplomazie mondiali per raggiungere un accordo di pace. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha invitato il presidente russo Vladimir Putin a incontrare in Turchia, probabilmente a Istanbul, il capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky, con cui ha avuto un colloquio telefonico giovedì. Putin, durante la telefonata con Erdogan lo ha ringraziato per l’aiuto ricevuto nel tenere i negoziati tra le delegazioni di Mosca e Kiev in Turchia il 29 marzo.
I colloqui tra le parti sono ripresi in mattinata via video. Un incontro tra il leader russo e quello ucraino è visto come un possibile punto di svolta nella crisi. Kiev si è detta pronta all’incontro mentre finora i funzionari russi hanno sempre posto come condizione il raggiungimento di un accordo tra le delegazioni prima del vertice.
Intanto sono continuate a circolare le voci su una possibile malattia di Putin. Il media russo indipendente Proekt, specializzato in inchieste giornalistiche, ha riferito che il leader è spesso visitato da un medico specializzato in trattamento chirurgico del cancro e in particolare in cancro alla tiroide.
Il medico in questione, secondo Proekt, sarebbe Yevgeny Selivanov, autore di una tesi dal titolo ‘Peculiarities of diagnosis and surgical treatment of elderly and senile patients with thyroid cancer’ che in quattro anni si sarebbe recato da Putin a Sochi 35 volte e sarebbe stato con il leader per 166 giorni. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha negato che Putin abbia un cancro.(LaPresse)