MILANO – “Oggi la maggior parte delle sfide sono globali e possono essere affrontate solo insieme”. Così il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo di fronte al Parlamento europeo a Strasburgo. “È questa ‘unione’ – prosegue Draghi – che esalta la capacità dei singoli Paesi di mantenere la sovranità sulle questioni rilevanti. Una sovranità che altrimenti andrebbe persa in questo mondo globale”.
L’unità è il valore fondamentale dell’Europa
Secondo il numero uno della Bce “è proprio in questo senso che la moneta unica ha dato a tutti i membri della zona euro la propria sovranità di politica monetaria, rispetto agli accordi monetari preesistenti”. E ancora, evidenzia Draghi, “è insieme che abbiamo una voce nella regolamentazione dei mercati finanziari internazionali; una voce, che è stata fondamentale nel ridisegnare il regolamento finanziario mondiale dopo la crisi finanziaria globale”.
L’euro è la rappresentazione più tangibile dell’integrazione europea
Di fronte alla plenaria dell’Europarlamento, la massima autorità monetaria dell’eurozona celebra così i 20 anni dall’euro. “Siamo più forti insieme” perché “l’euro è la rappresentazione più tangibile dell’integrazione europea che i nostri cittadini incontrano quotidianamente”. Draghi rivendica che “con il mercato unico, abbiamo un potente motore di crescita sostenibile per sostenere i nostri standard di vita”. Mentre “l’euro ha prodotto due decenni di stabilità dei prezzi anche in Paesi in cui questa non si vedeva da lungo tempo”.
Mario Draghi lascerà quest’anno la guida della Bce
Il capo della Bce, il cui mandato scade quest’anno, evidenzia che le esportazioni intra-Ue sono aumentate dal 13% del Pil dell’Ue nel 1992 al 20% di oggi e le catene del valore sono ovunque nell’area dell’euro. “Ma in alcuni Paesi – ammette il banchiere centrale -, non tutti i benefici dell’euro sono stati pienamente realizzati. In parte, questo è dovuto al fatto che le riforme a livello nazionale sono necessarie, e lo sarebbero in ogni sistema monetario, per produrre una crescita sostenibile; in parte, accade perché l’unione economica e monetaria (Uem) rimane incompleta”.
I progressi dell’Europa monetaria per uscire dalla crisi
“Sono stati compiuti grandi progressi dopo la crisi, ma occorre ancora lavorare; e non c’è alternativa a un futuro in cui si continui a lavorare insieme per rendere la nostra Uem un motore di prosperità ancora più forte per tutti i suoi Stati membri”, conclude Draghi.
(AWE/Lapresse)