Unicredit, gli utili salgono a 3,9 mld

MILANO – Unicredit archivia un 2018 con 3,9 miliardi di utili, in crescita del 7,7% sull’anno precedente mentre i ricavi totali hanno subito una flessione dell’1,1% a 19,7 miliardi, con i forti proventi commerciali che hanno compensato il calo di quelli da negoziazione.

Risultati giudicati soddisfacenti dall’amministratore delegato del gruppo, Jean Pierre Mustier, pronto a confermare la presenza di Unicredit in Italia. “Abbiamo felicemente il nostro quartier generale in Italia e siamo felicemente quotati in Italia. Continuiamo e continueremo a stare qui“, spiega il capo azienda francese, nonostante oggi il titolo di Unicredit sia stato penalizzato dallo spread italiano, risalito per il taglio delle stime sul Pil da parte dell’Ue.


La banca di piazza Gae Aulenti ha chiuso in calo dell’1,92% a 10,134 euro

La diffusione dei conti arriva all’indomani dell’annucio di un nuovo piano strategico del gruppo che arriverà a fine anno, mentre già a giugno partirà la riorganizzazione manageriale che passerà anche attraverso l’abbandono dell’attuale direttore generale, Gianni Franco Papa, che lascerà a far data dal primo giugno.

Nella nuova organizzazione non avremo più la funzione di direttore generale“, ha spiegato Mustier sottolineando che comunque il gruppo presenterà “una prima linea forte”.

Intanto è stata cooptata nel cda Elena Carletti, mentre l’assemblea dei soci è stata convocata per l’11 aprile. Pochi dettagli invece da parte di Mustier sui contenuti del nuovo piano annunciato ieri e che sarà presentato a Londra a dicembre: “Siamo a febbraio non a Natale, mi pare presto per fare valutazioni“, ha tagliato corto.


Mustier ha fornito qualche dettaglio in più su una serie di operazioni

In particolare il manager francese ha spiegato che su Mediobanca avrebbe voluto “un patto più forte. Altri azionisti no, ha prevalso la maggioranza. Noi li abbiamo seguiti“. E su Carige ha lasciato intendere che non si arriverà ad una acquisizione: “Il nostro gruppo ha un piano organico e rispetteremo quel piano“.

Tornando ai conti, Unicredit ha chiuso il bilancio in attivo malgrado, come sottolineato dalla stessa banca “elevati accantonamenti addizionali per le sanzioni Usa” sulla presunta violazione dell’embargo con l’Iran. E su questo capitolo Mustier ha auspicato che si arrivi a una rapida soluzione: “La questione non dipende da noi ma dall’Authority, per quel che ci riguarda speriamo di chiudere entro il secondo trimestre 2019“.

Infine Mustier ha lasciato trapelare una moderata fiducia sull’economia dell’Italia, messa a dura prova dopo le stime diffuse dalla Ue. “Ho una visione positiva sull’Italia nel medio termine. Prevedo una crescita moderata nel 2019“, ha assicurato.

(AWE/LaPresse)

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